22 agosto 2016

Lentamente verso casa

Le giornate che segnano la conclusione del viaggio sono solitamente prive di grandi novità e visite interessanti, ma questa volta abbiamo studiato le tappe in modo da non trascorrere l'intera giornata in auto.
Nel primo giorno verso il Piemonte sostiamo a Vitré, segnalata dalla guida come centro mediavale abbastanza intatto, degno di poter rivaleggiare con Dinan per fascino. A nostro parere, il castello è una vera bellezza e ben sfruttato, ma il borgo, con i negozi chiusi la domenica mattina, non brilla per vitalità nonostante i graticci deliziosi.

La tappa dell'ultimo giorno è  Moulins, la cui cattedrale gotica ha un fascino particolare e presenta numerosi particolari da apprezzare. Scendendo verso il fiume si passa attraverso la frizzante piazza de Les Halles; in questo punto, le aiuole sono state trasformate in figurini di donna. Attraversato il ponte, da cui per altro si ha una visuale estesa sulla città,  si capisce il perché dei figurini: a Moulins è presente il Centro Nazionale del Costume di Scena, che raccoglie più di novemila tra costumi e oggetti di scena. Non abbiamo tempo sufficiente per esplorarlo, ma due di noi si sono ripromesse di tornare e fare un reportage!
Il viaggio si conclude, ma siamo già pronte con nuove idee! Continuate a seguirci torneremo presto!

21 agosto 2016

Tra mito e fortificazioni

La nostra ultima giornata in Bretagna inizia con la ricerca delle radici del mito di Excalibur. Paimpont è un grazioso paesino che si affaccia su un lago attorniato dalla foresta di Brocéliande. Parte del circuito delle leggende, ospita case in granito e una chiesa che merita una sosta. Se siete fortunati potreste imbattervi in un matrimonio celtico.

A poca distanza si trova il castello di Comper, centro arturiano per eccellenza, dove le acque del lago nascondono il regno incantato di Vivienne, la maga che fece innamorare Merlino e che consegnò poi Excalibur ad Artù.

Seguendo le indicazioni, con un pochino di fatica, ci spostiamo in auto verso la Tomba di Merlino e la Fonte dell'eterna giovinezza. Entrambi i siti sono abbastanza deludenti, ma fanno sorridere i disegni e i saluti dei bambini lasciati sui fiori ormai secchi della Tomba.
Spinti dal profumo dei libri ci dirigiamo a Bécherel, borgo di carattere, che vanta 15 librerie, una ogni 44 abitanti! La "petite ville" é calma e rilassante, con deliziose casette in pietra, interessanti librerie antiquarie, rigattieri, galleristi e quel sapore chic retrò che si trova facilmente in Francia. Ci sediamo nel dehor di una brasserie per riposarci e godere del venticello estivo mentre sorseggiamo un kir breton.

Dopo esserci ricaricate partiamo alla volta dell'ultima tappa della giornata, ancora una volta in Armorica, Dinan. Facciamo un salto nel medioevo tuffandoci nelle sue incantevoli viuzze, su cui si affacciano case a graticcio e in pietra molto ben restaurate, negozi di artigianato e creperie. Per ammirare meglio il panorama sia verso il centro che sul suo porto sul fiume Rance, percorriamo la passeggiata sul cammino di ronda. Il piccolo porticciolo fluviale é davvero una chicca.


L'ultima tappa bretone.

20 agosto 2016

Di nuvole e d'azzurro


Le previsioni erano sfavorevoli e infatti partiamo per Le Mont-Saint-Michel con il bagagliaio carico di ricambi, felpe e ombrelli. E facciamo bene: nemmeno il tempo di parcheggiare che si scatena un primo rovescio. L'intorno del Monte è cambiato tantissimo rispetto 11 anni fa e fatichiamo a riconoscerlo, ma la novità della navetta gratuita, che lascia a 250 metri dall'ingresso del borgo arroccato, ci pare interessante. Ci dividiamo per esplorare sia l'abbazia sia le fortificazioni, tra scrosci di pioggia e raffiche di vento. Sfruttiamo ogni attimo prima che bus carichi di turisti riversino i loro ospiti nelle strette vie.

La seconda tappa è Fort La Latte, lontano dal caos di Saint Malo, ma non per questo priva di turisti. Il panorama sulla Côte d'Emeraud è magnifico, grazie anche al fatto che intanto il sole inizia a fare capolino tra le nuvolette. Anche qui ci dividiamo per poter esplorare al meglio ogni angolo della fortezza e dall'alto scorgiamo la nostra prossima meta: Cape Frehel.

Da Fort La Latte un sentiero di circa 6 km porta a Cap Frehel. Giunte qui come prima cosa vediamo il faro in granito, ci affacciamo poi alla costa costituita qui da alte falesie che costituiscono una riserva ornitologica.
Lungo la strada del ritorno poco dopo Matignon ci imbattiamo in un piccolo golfetto sul quale si affaccia un rudere di un antico castello: Le Guildo un paesino tranquillo lontano dalla folla dei turisti che tendono piú a concentrarsi verso Saint Malo.


La tappa di oggi tra Bretagna e Normandia.

18 agosto 2016

Trasferimento nel cuore della Bretagna

Oggi salutiamo Brest e la sua regione, carichiamo armi e bagagli in auto e partiamo in direzione Rennes. Ma non possiamo andarcene senza aver visto un calvario quindi decidiamo di fare una tappa a Plougastel-Daoulas. La struttura di kersantite raffigura 180 personaggi che in tante suggestive sculture mostrano scene del Nuovo Testamento. La musica dell'organo proveniente dalla chiesa adiacente e la pioggia finissima creano una atmosfera suggestiva. Ci fermiamo ad acquistare qualche formaggio e alcune insalate già pronte nel vicino mercato, chiacchierando amabilmente con alcuni locali.

Dopo un paio di ore di superstrada e un pranzo alquanto divertente, arriviamo a Rennes e prendiamo possesso dei nostri appartamenti!
Prima di cena ci concediamo ancora una paseggiata nel centro di Rennes: capiamo subito che non è il nostro genere di città, troppo grande e caotica. Offre qualche scorcio carino nel centro medioevale dove sono soppravvissute a un incendio alcune case a graticcio e scopriamo anche il rilassante e ben curato parco Thabor.

La lunga tappa di oggi.

17 agosto 2016

Dentro alle nuvole

Per la prima volta dal nostro arrivo in Bretagna, il cielo è nuvoloso, ma forse non abbiamo specificato bene il tipo di nubi che desideravamo. Così il grigiore diffuso ci accompagna per l'intera giornata!

La strada verso la Pointe du Raz attraversa paesini fioriti con graziose chiese muschiate. Così come descritto dalle guide, la punta è affollata di turisti. Le nuvole provenienti dal mare si nebulizzano sulle falesie e sul faro e la visuale è annebbiata. Ci intratteniamo tra i sentieri finché inizia a piovere, allora scappiamo in auto per raggiungere la Baia dei trapassati.
Giunti sulla spiaggia le nubi si sono diradate e riusciamo a scorgere sia la Pointe du Raz con il suo faro, sia la Pointe du Van; tra le due un nutrito gruppo di surfisti cavalca le onde oceaniche.

La tappa successiva è Quimper, con la sua affascinante cattedrale storta. L'esterno è decisamente più attraente dell'interno, spogliato di buona parte delle opere sacre. Il centro città è un dipanarsi di vie irregolari su cui si affacciano abitazioni a graticcio ancora più irregolari. Merita una visita anche il mercato coperto, con l'apertura in vetro dalla quale si vedono le guglie gotiche della cattedrale.

La tappa di oggi.

Femminile come il granito

La gita di oggi ci porta in Armorica, terra nota per i cinghiali e quel piccolo villaggio di Galli che non ha nessuna intenzione di arrendersi ai romani. E noi abbiamo capito perché!
La prima tappa è la città di Lannion: oltre alla piazza con case a graticcio, la curiositá che offre è una chiesa dei templari raggiungibile affrontando una gradinata di 142 gradini. Piccola pecca è la difficoltà di orientamento nel centro a causa di carenti indicazioni turistiche, pertanto consigliamo di arrivare muniti di una buona cartina o chiedere informazioni all'ufficio del turismo.

Per il pranzo scegliamo la cittadina costiera di Tregastel e godiamo dello splendido panorama di rocce di granito rosa che contornano una baia di acqua limpida e dai colori caraibici! Una breve passeggiata sul promontorio a ovest ci permette di ammirare le conformazioni rocciose disegnate dal mare e dal vento e di avere un primo assaggio della salita della marea, fenomeno rapido che ogni volta ci affascina!


La fotografia sulla nostra guida ci incuriosisce: un faro rosa in mezzo a dune di roccia rosa. Spostiamo l'auto a Ploumanac'h e passeggiamo fino a Mean Ruz, squadrata testimonianza del lavoro umano appoggiato in equilibrio sulla roccia.


Ultima tappa della giornata è Treguier, con la sua cattedrale gotica dai tre campanili e la calma rilassante di un paese lontano dalla costa.

La tappa di oggi.

16 agosto 2016

Fari e dintorni

Dopo una mattinata dedicata a una rapida passeggiata nella zona vecchia di Brest (o ciò che ne rimane), ci dedichiamo alla costa ovest.
La prima tappa è il faro di Saint Mathieu: incastonato all'estremità di uno sperone frastagliato, si erge all'interno di una abbazia diroccata. Oltre al faro principale, visibile in numerose riviste di viaggi, ci sono un piccolo faro e una torre a uso militare. Poco distante si ergono il cenotafio e il memoriale dei marinai dispersi in mare durante la I Guerra Mondiale.

Lungo la strada delle indicazioni per un forte attirano la nostra attenzione: in realtà giunti sul luogo rimaniamo deluse.
Ci dirigiamo perciò verso Le Conquet ed in particolare la sua spiaggia di sablon blanc. Ci concediamo un pochino di relax in spiaggia, tastando l'acqua fresca dell'oceano e giocando a freesbee.
A malincuore lasciamo il tepore della candida spiaggia e cerchiamo un ristorantino per pasteggiare a pesce e Muscadet, in attesa del tramonto per poter vedere il faro della punta Point Minou.
Inaspettatamente, incontriamo David, appasionato di astronomia, e con lui osserviamo il rossore di Marte, gli anelli di Saturno e i crateri lunari, oltre ad un magnifico panorama sulla costa e i suoi punti di luce.


Il nostro ferragosto!

14 agosto 2016

Festival!

Lasciamo un pochino a malincuore la Côte Sauvage, ma la nostra meta più lontana ci aspetta: Brest!
Spostandoci verso il dipartimento di Finisterre, pianifichiamo una sosta per visitare Concarneau e la vicina fabbrica della Britt. La fortuna inizialmente non ci assiste: il centro di Concarneau è chiuso a causa dell'annuale Fête des filets bleus.

L'ingresso é a pagamento ma noi scegliamo di posticipare la visita alla fine della parata. Ci dirigiamo verso il piano B, cioè la birreria che é anche brasserie ed é giusto ora di pranzo. Giustamente, in occasione del festival, troviamo un cartello che invita i visitatori ad assaggiare i loro prodotti al festival di Concarneau.
Non ci arrendiamo e lungo la strada troviamo un altro ristorantino che ha nel menu le sardine e la Britt blanche e blonde.
Il pranzo ci fornisce nuove energie: rinvigoriti, una volta aperte le barricate iniziamo la visita di Concarneau sotto il sole cocente delle 2. La musica di cornamuse e flauti accompagna il nostro giro attorno e all'interno della fortezza, musicisti e figuranti in costumi tipici della zona fluttuano attorno a noi con vestiti di velluto nero e mantiglie e copricapo di pizzo inamidato.

Verso la tarda serata giungiamo un pó stanche a Brest... decidiamo quindi di lasciarci per domani la scoperta  della città.

Rocce in equilibrio

La nostra giornata è dedicata alla scoperta del golfo di Morbihan.
Con il nostro solito metodo "guarda, sulla carta c'è scritto che..." scoviamo un punto vicinissimo a Vannes che presenta delle saline. Memori di una precedente visita in un luogo simile, andiamo alla ricerca di Séné. Durante la passeggiata in un grazioso ed ombroso scorcio sul golfo, veniamo a sapere da una gentile signora locale che si tratta di saline antiche, pertanto esaurite e non conservate.
La nostra attenzione si sposta perciò verso Carnac e i siti di megaliti. Giungendovi all'ora di pranzo, approfittiamo dell'ombra dei pini marittimi per un pic nic. Scegliamo la visita col trenino, che in 50 minuti fa il giro tra la città di Carnac stessa, le spiagge e le diverse aree del sito archeologico. Il commento (noi lo abbiamo ascoltato in inglese, dato che la traduzione in italiano non era delle migliori) spiega di come i menhir e i dolmen di Carnac sono stati scoperti e delle scelte fatte per conservarlo!
Ci spostiamo verso la penisola di Quiberon, ma il traffico intenso del sabato pomeriggio, ci costringe ad una deviazione, parzialmente cercata. La costa occidentale  della penisola, chiamata Selvaggia perché sferzara da venti e mare, ha numerose calette di sabbia circondate dalla scogliera.
Per concludere la giornata ci spingiamo fino alla punta Conguel, ad ammirare il panorama e i piccoli omini di pietra che i visitatori costruiscono sistemando le pietre in equilibrio, ormai sono le 21 e anche se il Sole é ancora alto riguadagniamo la via di casa.


Le tappe di oggi.

12 agosto 2016

Benvenuti in Bretagna!

Svegliarsi presto al mattino ha i suoi vantaggi: anzitutto puoi godere della fresca e tonificante aria delle 7.30 e puoi passeggiare tra le vie di Chinon mentre la cittàsi sveglia, pigra e indolente. Una buona colazione è ciò che serve per cominciare a esplorare!
Il centro di Chinon é grazioso: case a graticcio con le facciate fuori asse, gerani appesi in ogni dove e targhe che ricordano il passaggio di Giovanna d'Arco.

Il trasferimento verso Vannes è breve e ci concede la possibilità di un diversivo. Una breve sosta per ammirare l'esterno del castello di Saumur e il magnifico panorama che si gode dal piazzale antistante è gradito a tutti! Sfortunatamente non abbiamo tempo per visitare una cantina e assaggiare lo spumante locale, molto simile allo champagne! Da questo lato della  Loira, alla confluenza con la Vienne, i Troglodites sono molto più curati e si presentano decisamente bene allo sguardo.


Dopo poco piú di un'ora entriamo finalmente in territorio bretone, per raggiungere la nostra prima tappa: Vannes.
La città ha un bel centro storico circondato per metà da mura e tra i suoi vicoli si respira l'atmosfera medioevale; le viuzze sono caratterizzate da case a graticcio di ogni colore e possibile pendenza, il tutto dominato dalla cattedrale. Al termine della via principale, passando attraverso la porte Saint-Vincent, si raggiunge il porto, non vediamo ancora l'oceano ma iniziamo a sentirne il profumo.


Per rinfrancarci dopo le ultime fatiche della giornata ci concediamo la prima galette innaffiata da sidro fresco e frizzantino.

11 agosto 2016

Il giorno più lungo



Il giorno della partenza é denso di anticipazione e desiderio. Una volta chiuso il bagagliaio non rimane che accendere il motore e partire! 
Le prime tre o quattro ore semplici, scorrono in fretta e le chiacchiere si mescolano alla musica. Dopo di ciò,  arriva la vera prova, la sfida che tutti attendiamo ma non siamo sicuri di portare a termine: "Quanto manca?"
Boom! Qui si riconosce il vero viaggiatore, che sfida lavori stradali, limiti di velocità improbabili, autisti di tir folli e strade francesi in stile ottovolante (la discesa libera al 10% non è uno scherzo).


Nonostante una prima lunghissima tappa da Torino a Chinon abbiamo conquistato per la terza volta la regione dei castelli della Loira.
Chinon non si presenta come gli altri centri della zona, è una graziosa cittadina con una fortezza che domina dall'alto il lento scorrere del fiume Vienne. Alloggiamo in un piccolo albergo di fronte alla stazione, dove la proprietaria ci suggerisce un percorso di visita alternativo che da rue Gambetta ci porta a salire alla cappella di Santa Radegonda, dove troviamo l'equivalente locale dei Sassi di Matera: le Troglodites. Abitati fino a circa quarant'anni fa ora sono lasciati in alcuni casi all'incuria e al vandalismo, un vero peccato. La passeggiata porta fino all'ingresso della fortezza, passando solo da vie pedonali. Dal piccolo piazzale davanti alla fortezza si gode di una splendida vista sulla cittá medioevale che si può comodamente raggiungere con l'ascensore gratuito.
Attraversando il ponte dall'altro lato del fiume si ha una bella vista sull'intera fortezza, in modo particolare la sera quando il castello si riflette nelle acque della Vienne.


Per concludere la giornata consigliamo un buon bicchiere di Chinon, in particolare noi abbiamo assaggiato un Gravinieres del 2012.



10 agosto 2016

Prima di partire per un lungo viaggio: che cosa portare sempre con sé


Facciamo parte di quella tipologia di persone a cui piace partire informate. Talvolta siamo persino troppo solerti nella ricerca: ognuna di noi riesce ad acquisire in breve tempo una mole di informazioni notevole.
Non possiamo farci nulla, siamo curiose. Non ci accontentiamo della guida turistica o del sito di questa o quella regione. No, noi scaviamo in internet alla ricerca della recensione del più sperduto paesino, compriamo riviste che parlano del dolmen solitario, parliamo con amici e familiari in cerca di suggerimenti.
La settimana precedente alla partenza però arriva il momento di scegliere cosa è davvero utile al viaggio e cosa non lo è.


Una cartina stradale
Il viaggio in auto rimane sempre il nostro preferito. So che può sembrare strano nell’era della tecnologia a portata di smartphone, ma viaggiare accompagnati da una cartina dà al viaggio tutta un’altra dimensione. Innanzitutto è un mezzo analizzabile da più persone contemporaneamente e, vi garantisco, a seconda della scala e della dimensione il lenzuolo può occupare l’intero spazio interno di una Multipla! Inoltre permette di seguire il percorso scelto città dopo città, paese dopo paese, scoprendo punti di interesse segnalati e consentendo di decidere se e quando fare una deviazione. Volendo poi ampliare le potenzialità della cartina, permette di imparare a leggere una legenda, una scala, l’orografia… insomma permette al cervello di restare attivo!

Un navigatore
Lo so, sembra il netto contrasto con ciò che si è detto sopra, ma credetemi il navigatore all’interno delle grandi città è estremamente utile, specie in caso di lavori stradali e di strade tempestate di rotonde.

Una scorta di viveri
Inseguendo dolmen potrebbe capitarvi di ritrovarvi a metà pomeriggio in una cittadina sprovvista di bar o minimarket, perciò è sempre saggio avere nascosto in qualche punto dell’auto dei succhi di frutta e dei taralli: salvano lo stomaco!