31 marzo 2019

Around Vancouver

26 agosto 2018
La giornata inizia presto: primo compito è ritirare l'auto all'aeroporto e, come nostra abitudine, ci facciamo prendere dai nostri soliti attacchi di ansia. Avremo abbastanza soldi sulla tessera del bus? Per sicurezza ricarichiamo 5 dollari ma arrivate a destinazione ci rendiamo conto di aver buttato dei soldi. Il biglietto della metro fino all'aeroporto costa come una corsa normale.
Raggiungiamo lo sportello Avis nell'area noleggio dove la nostra auto ci attende. Rispetto a quella prenotata acconsentiamo all'upgrade che ci viene proposto (ma che compensiamo con il noleggio gratuito del navigatore). La Jeep Compass nera che ci viene "affidata" si guida bene, è alta perciò facilita la visuale, mentre per abituarsi alla guida col cambio automatico ci vuole qualche minuto. L'istinto di usare la gamba sinistra per pigiare la frizione è grande ma cerchiamo di controllarci (inutile raccontare che tornate a casa Skipper ha tentato di guidare la sua auto nello stesso modo impallandola due volte!). 
Percorriamo una ventina di chilometri verso nord, per raggiungere il fiordo Indian Arm e veniamo catapultate in un'altra dimensione: Deep Cove Village è un grazioso paese di montagna avvolto nella nebbia e affacciato sul fiordo che si insinua nell'entroterra, conferendogli un aspetto vacanziero d'altri tempi, così come la musica retrò che arriva dalla fiera che è in allestimento.

Indian Arm dal molo di Deep Cove Village.
Ci concediamo una seconda colazione a base di cinnamon roll da Covert, prima di esplorare il paese, con le sue magnifiche case dalle rampe più che ripide che affacciano sul fiordo, il parco in festa e il pontile che si protende nell'acqua. 
Facciamo rapido pranzo vegetariano al Bluhouse Market & Cafe dove regna un'atmosfera estremamente amichevole e poco formale, infatti condividiamo il tavolo con tre studentesse di moda che preparano un progetto insieme.

I deliziosi cinnamon roll di Covert (attenzione quelli nella foto sono piccoli!).
Dopo pranzo ci spostiamo a North Vancouver. Non fatevi ingannare dal nome: si tratta di una diversa municipalità rispetto a Vancouver. La giornata è coperta e ventosa per cui passeggiamo lungo Lonsdale Quay, osservando i passanti, il mercato coperto e guardando lo skyline ancora nebbioso di Vancouver dall'altro lato della baia, sedute sul pontile ammirando il panorama ci rendiamo conto di quanto siano vicine le due città e ci sorprendiamo ancora di più ricordandoci che il primo giorno da Canada Place non riuscivamo a scorgere assolutamente nulla.
Lo skyline di Vancouver.
In previsione della gita di domani che comporterà alzarsi all'alba torniamo a casa presto per una cena leggera e alle 21.30 siamo già a letto.

24 marzo 2019

A passeggio per Vancouver

Dopo una lunghissima pausa di pubblicazione abbiamo deciso di tornare alla grande con il diario di viaggio della vacanza estiva di Skipper e Rico a Vancouver, nella regione del British Columbia in Canada.

21 agosto  2018
Di buon mattino inizia la nuova avventura, partendo dal campo base dei genitori di Rico in Costa Azzurra: Rico, Skipper e la nuova recluta Francesca lasciano l'Europa dall'aeroporto di Nizza in direzione Vancouver. 
Dopo aver effettuato il check-in e aver abbandonato i bagagli sul nastro trasportatore, c'è tutto il tempo per lasciarsi affascinare dal sorgere del Sole sul mare della baia di Nizza e fare una colazione burrosa in pieno stile francese. 
Sorge il sole sull'aeroporto Nice Cote d'Azur e inizia una nuova avventura.

Appena imbarcate sul velivolo della compagnia AirCanada Rouge, ecco il primo imprevisto della giornata: niente schermi. Per un volo di più di 8 ore, non avere film da guardare se non scaricando la app su un dispositivo personale fa diventare lunga l'idea del viaggio. Poco dopo ecco il secondo imprevisto: volo in ritardo. La causa? Bagagli smarriti a quanto pare. Pazienza. L'equipaggio passa tra i sedili fornendo poche informazioni ma copiose dosi di acqua. Una volta in volo si trova il modo di far passare il tempo tra qualche pisolino, i pasti, il diario di bordo e le parole crociate.
Atterriamo a Montréal per lo scalo; molti passeggeri sono stati riproiettati su nuovi voli a causa del ritardo. Ma a noi va bene. C'è tutto il tempo per passare i controlli della dogana canadese, fare tappa bagno, chiamare casa ed è di nuovo ora di imbarcarsi. Il secondo volo, di poco più di 5 ore, trascorre rapido tra un paio di film (ebbene sì, abbiamo gli schermi) e un pisolino. 
Giunte a Vancouver, recuperiamo i bagagli senza dover passare altri controlli doganali e in men che non si dica siamo fuori dall'aeroporto. C'è una luce strana ma non ci facciamo caso. 
Cerchiamo un taxi per raggiungere la nostra casa per la settimana, nella zona residenziale ed ecco che arriva il primo dei nostri suggerimenti. Non siamo abituate a servirci dei taxi quindi è stato un nostro errore, ma sappiate che per le varie zone di Vancouver ci sono delle tariffe prefissate. Assicuratevi di informare il vostro tassista che ne siete al corrente prima di prendere il taxi.

22 agosto 2018
Dopo essere crollate nei letti ieri sera, oggi ci svegliamo pimpanti e pronte a scoprire la città. Prima di avventurarci in centro città, però conosciamo Crystal, la nostra host, che viene a farci visita e a cui abbiamo portato, per mezzo di Rico, un souvenir da Torino 2006, "da una città olimpica ad un'altra". Dopo di che cerchiamo un supermercato per comprare frutta, verdura e altro pianificando a grandi linee i nostri primi giorni qui a Vancity. Ci accorgiamo subito che i prezzi per formaggi, frutta e verdura sono improponibili, quindi scegliamo con oculatezza. Nel supermercato è inoltre possibile acquistare la Compass Card, la tessera da usare per i mezzi pubblici. Una volta riposta a casa la spesa siamo pronte a partire.
Non controlliamo quale dei due bus vicini a casa sia quello che ci serve, ma ci dirigiamo verso la fermata più vicina. Una volta sul bus sorge il dubbio, dopo aver visto il globo di Science World allontanarsi. Chiediamo quindi informazioni e la gentile autista ci dice di scendere in Chinatown e ci dà indicazioni sul nuovo mezzo da prendere. Ci sembra uno spreco però, perciò proseguiamo a piedi verso la nostra meta, che è molto più vicina di quanto ci avevano detto. 
Scienze World è affascinante: già all'esterno è possibile giocare con alcuni esperimenti di diversi settori, quindi possiamo solo immaginare quanto sia divertente all'interno. Suoniamo strumenti realizzati con vecchie boe che ricordano una steel drum, scopriamo la stratificazione del suolo con un modellino e giochiamo con le chiuse in un altro.
Tra un gioco e l'altro, Rico continua a guardarsi intorno sorridendo, ancora non riesce a credere di essere nella città in cui vengono girate alcune delle serie tv che ama di più e che la costruzione di fronte a Science World sia proprio lo STAR Labs di The Flash (anche se in realtà è lo stadio cittadino).
Science World e sullo sfondo lo stadio.

17 marzo 2019

Berlino: imparare a viaggiare

Viaggiare non significa solo scoprire nuovi angoli di mondo, significa soprattutto imparare. Nei 14 anni di viaggi insieme, noi pinguine abbiamo imparato tanto.
Abbiamo imparato frammenti di storia sconosciuti, tradizioni, cibi e, soprattutto, bevande di ogni genere; abbiamo imparato a condividere il tempo e le esperienze tra di noi e con le persone incontrate lungo il cammino. Abbiamo imparato qual è il nostro modo ideale di viaggiare: on the road, in luoghi ventosi e super organizzato (l’improvvisazione non è il nostro forte).
Ma non si smette ma di imparare e a fine febbraio abbiamo ricevuto una lezione di viaggio che non dimenticheremo facilmente!
Il sole sorge... ma ancora ignoriamo le nostre future peripezie.
Skipper e Rico hanno organizzato uno dei loro soliti folli week end in giro per l’Europa; prevedeva aereo, noleggio di un auto, visita a una mostra, arrivo in hotel il primo giorno e poi giro in città, restituzione auto, trasferimento con navetta in hotel il secondo giorno, per poi ritornare a casa la mattina presto del terzo giorno.
Tutto programmato al minuto… tutto (o quasi) non rimborsabile.
Ma non sempre il mondo si adatta ai nostri programmi e così, sabato 23 febbraio dopo esserci imbarcate sull’aereo, il personale ci comunica che ci sono alcuni problemi con una delle toilette e che tenteranno di risolverli, ma dopo circa un’ora e mezza ci fanno sapere che non sarà possibile partire con quel velivolo quindi ci fanno sbarcare e ci mettono in attesa per sapere se e quando ne troveranno uno sostitutivo. In quel momento inizia il panico… come gestiamo il nostro week end iperorganizzato? La prima cosa da fare è cercare di contattare la sede della mostra per provare a cambiare i biglietti di ingresso (si rivelerà impossibile), poi dobbiamo annullare la prenotazione della macchina (ci riusciamo all’ultimo minuto), infine dobbiamo capire come raggiungere l’hotel con i mezzi pubblici. Svolgiamo tutte queste mansioni mentre gustiamo un bagel al salmone acquistato grazie al buono pasto offerto da Easyjet e poi cinque ore dopo la prevista partenza ci imbarchiamo su un nuovo velivolo che ci porterà a Berlino.

Il volo trascorre piacevolmente, il comandante guadagna circa 15 minuti in volo e atterriamo a Schönefeld verso le 16.40, il sole sta pian piano tramontando e l’aria è fresca, facciamo una breve passeggiata per raggiungere la stazione della Bahnhof dello scalo aeroportuale e prendere il treno S9 verso il centro. Il viaggio dura circa 45 minuti, scendiamo alla stazione Jannowitzbrüche e ci dirigiamo verso l’hotel che ci ospiterà per questa notte l’Holiday Inn Express Berlin – Alexander Platz, che a dispetto del nome non si trova nella famosa piazza ma a poca distanza da essa. Ritiriamo la chiave della nostra camera e, dopo aver fatto richiesta di rimborso per il ritardo del volo e aver tentato un’ultima disperata telefonata alla sede della mostra, decidiamo di goderci il tempo nella capitale tedesca. 
Uscite dall’hotel precorriamo Stralauer Strasse fino al municipio e ammiriamo la Torre della televisione illuminata, poi ritorniamo sui nostri passi per addentrarci nel quartiere Nikolaiviertel, passeggiamo tra i vicoli ammirando gli edifici e alle 19.30 entriamo in un ristorante (che Rico conosce) per la cena, qui però ci comunicano che la cucina è chiusa! Un po’ sorprese visto l’orario e visto che è sabato sera, proseguiamo e appena voltato l’angolo troviamo una graziosa trattoria che ci accoglie e ci rimpinza a dovere.
Serata berlinese, il municipio e la torre della televisione illuminati.

10 marzo 2019

Salento e non solo: gran finale!

13 luglio
Dato che stamattina dobbiamo tassativamente consegnare l'auto a Lecce entro le 10.00, ci svegliamo più presto del solito (alle 6.00!), per poter fare ancora un giro nel centro di Ostuni. Girovagare per le vie del paese di buon mattino è bellissimo: non c'è caos e la temperatura è gradevole, ci sono solo i netturbini che lucidano le strade e i bar si preparano a servire le prime colazioni. Dopo la visita serale "la città bianca" non ci delude: il bianco dell'intonaco delle case crea un contrasto luminoso con l'azzurro del cielo.


Obelisco di S. Oronzo.
Via del centro storico di Ostuni.

Dopo aver raggiunto la Piazza con l'Obelisco di S. Oronzo percorriamo via Cattedrale che ci porta ad ammirare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, poi proseguiamo per via Castello e raggiungiamo il famoso belvedere con la Porta del Paradiso, dove si apre uno splendido panorama sulla distesa di ulivi che arrivano fino al mare.

La Porta del Paradiso.


Per rientrare al nostro appartamento ci perdiamo nel dedalo di vicoli concentrici dove dietro a ogni angolo possiamo ammirare uno scorcio diverso, con balconi fioriti.
Purtroppo è ora di caricare le valigie in auto e metterci in marcia verso Lecce. Dopo un'oretta siamo davanti all'autonoleggio e salutiamo la Fiesta che ci ha accompagnate in questo incredibile e sorprendente tour della Puglia.
Il treno del ritorno per casa è in serata, quindi abbiamo di nuovo una giornata da trascorrere a Lecce. Dopo aver consumato una seconda colazione a base di pasticciotto, andiamo alla ricerca di un deposito bagagli, per non dover portarceli dietro tutto il giorno. Lo troviamo in un negozio nei pressi della stazione, che fatichiamo a trovare in quanto ha cambiato indirizzo da poco. Il resto della giornata lo trascorriamo a passeggiare nuovamente nel centro di Lecce, alla scoperta di angoli che ancora non avevamo visto e a fare shopping!

Albero secolare a Lecce.
Recuperati i bagagli alle 20.20 il nostro intercity notte parte per condurci a casa. Crolliamo presto nelle nostre cuccette con ancora negli occhi tutte le bellezze che abbiamo visto, le cose buone che abbiamo assaggiato, le persone meravigliose che abbiamo incontrato.

Consigli pratici
Spostamenti
Per quanto riguarda il viaggio, il treno è stata una soluzione molto comoda: viaggiare di notte permette di avere un'intera giornata a disposizione sia all'andata che al ritorno, risparmiando una notte in albergo. Il nostro era anche diretto evitando problemi per cambi e coincidenze. Forse il materasso è un po' duro, ma per una notte si può tollerare. Il prezzo era assolutamente buono, avendo prenotato due settimane prima. Se avete la possibilità di prenotare con largo anticipo potete pensare di raggiungere la Puglia in aereo (aeroporti a Bari e Brindisi).
Parliamo ora dell'affitto dell'auto: per il nostro stile di vacanze è stato assolutamente essenziale perchè spostarsi coi mezzi pubblici voleva dire sottostare ad orari tassativi, inoltre alcuni posti non li avremmo potuti raggiungere. L'auto permette di viaggiare con maggiore libertà ed elasticità, fermandosi liberamente in luoghi magari meno noti. Per la prenotazione abbiamo utilizzato il sito rentalcars, che confronta i prezzi di diverse compagnie, e abbiamo prenotato da Maggiore noleggi. Il primo impatto non è stato affatto positivo: alla richiesta di delucidazioni relative a franchigia e coperture la signora che si occupava della nostra pratica non è stata affatto gentile e disponibile, anzi ci ha risposto scocciata dicendo che avremmo dovuto leggere il contratto ricevuto via mail. Saremmo state anche disposte a pagare qualcosina in più per avere una maggiore copertura, ma non abbiamo capito se non fosse possibile o se la signora fosse irritata dal fatto che avessimo prenotato tramite rentalcars definiti dalla stessa "broker" quasi con disprezzo! Inoltre per la riconsegna dell'auto ci è stato imposto un orario fisso, non oltre le 10 del mattino. In compenso il ragazzo della consegna è stato molto gentile, ci ha segnato sulla scheda dell'auto alcune righe presenti su una portiera senza problemi. Per essere tranquilli vi consigliamo di rivolgervi ad un'altra compagnia di autonoleggio, ce ne sono parecchie sia più note che locali.
Le strade della Puglia non sono male, le grandi direttrici che collegano le città principali spesso sono superstrade gratuite e a quattro corsie. Un po' più caotici sono gli attraversamenti delle città, ma basta munirsi di pazienza e prudenza! Fate attenzione alla segnaletica che è un po' carente, ma se chiedete indicazioni le persone del luogo saranno molto felici di aiutarvi, a noi è perfino successo che per raggiungere un ristorante ci abbiano dato direttamente un passaggio con la loro auto!

Cibo e nanne
Per i pernottamenti ci siamo servite dei siti Booking.com e Airbnb.
Tramite Booking abbiamo prenotato il B&B 95mo Reggimento a Lecce, ubicato nei pressi del castello, comodissimo per muoversi a piedi nel centro storico. Ottimo rapporto qualità-prezzo, stanza ampia  e pulita. Sul piano c'è una cucina in condivisione sempre a disposizione dei clienti, con tutto l'occorrente per la colazione.
A Porto Cesareo abbiamo invece soggiornato alla Casa delle Rose, un stanza con bagno in una villetta privata. La cosa positiva è che ha un cortile privato in cui parcheggiare l'auto, ma la stanza è piccolina, in due stavamo strettine. Se doveste fermarvi più di una notte magari cercate una sistemazione più comoda. Nel cortile c'è anche un cane, molto buono e giocherellone, ma tenetene conto se avete paura!
Ad Alberobello volevamo dormire in una struttura più tipica e così abbiamo prenotato alla Trullieu Guesthouse, convinte di dormire in un trullo. In realtà al nostro arrivo abbiamo scoperto che non era così: la proprietaria ci ha detto che si trattava di una stanza normale nel centro storico, per un trullo avremmo speso molto di più. Loro offrono diverse soluzioni, tra cui trulli anche in campagna, ma su Booking non era specificato. Nonostante questo inconveniente iniziale la sistemazione è stata comunque di nostro gradimento, struttura in pietra a pochi minuti a piedi dal centro storico e con il posto auto.
Tramite Airbnb abbiamo trovato dei bellissimi appartamenti completi di cucina, che può essere utile per prepararsi la colazione o evitare un pasto fuori. Il monolocale di Uggiano la Chiesa è stato appena ristrutturato e ha anche il giardino. La posizione è ottima per raggiungere la vicina Otranto, la costa e anche Santa Maria di Leuca.
A Matera abbiamo optato per un monolocale in un quartiere popolare della città, vicino al Castello Tramontano e comodo al centro. L'accoglienza calorosa di Assunta ci ha spiazzate, ci ha anche prenotato la visita guidata per la mattina successiva!
A Ostuni abbiamo pernottato nel centro storico, all'Agrumeto, un appartamento gestito da Giuseppe, un ragazzo giovane ed entusiasta di ospitare turisti e orgoglioso della sua città.
In tutte le nostre sistemazioni inoltre abbiamo sempre trovato o un ventilatore o un condizionatore e un mini-frigo, in modo da avere delle bevande sempre fresche.

Per quanto riguarda il cibo, ovunque siamo andate, sia per una pasto veloce che per una cena come si deve ci siamo sempre trovate benissimo, con porzioni fin troppo abbondanti per noi arrivate da nord! La gente del posto ha proprio piacere di farti assaggiare le loro specialità, di cui è molto orgogliosa, e diventa difficile e a volte imbarazzante non finire i piatti o rifiutare! E i prezzi sono sempre molto contenuti.
Sicuramente degni di nota sono:
Osteria "da Giuseppe" a Ceglie Messapica, ottima cucina casereccia. Noi abbiamo preso un antipasto misto, con tanti assaggini di prodotti locali.
Antipasto misto dell'Osteria da Giuseppe.

-Agriturismo "Le Tagliate" a Uggiano la Chiesa, piatti tipici molto abbondanti, cucina casalinga. Nel week end fanno solo menù fisso, quindi siate preparati per una bella scorpacciata!
I primi piatti dell'agriturismo "Le Tagliate".

- Griglieria "Lu Passatiempu" a Uggiano la Chiesa: locale che in inverno è una macelleria, d'estate offre grigliate che il cliente può comporre a suo gusto, panini e dolci, tutto molto buono. Non potete non prendere le bombette: involtini di carne di maiale ripieni di formaggio.
La nostra grigliata mista a "Lu Passatiempu".

Non potevamo non assaggiare anche piatti a base di pesce e al ristorante "La Piovra da Annamaria" a Porto Cesareo non siamo rimaste deluse.
Il primo a base di pesce.

E poi non dimenticate di assaggiare le orecchiette con le cime di rapa, la puccia (tipico panino imbottito) il rustico con pomodoro e besciamella, frutta e verdura appena raccolte, il pane e le focacce, la cialedda ( piatto tipico di Matera a base di verdure e crostini di pane) e come dolci il pasticciotto ripieno alla crema e lo spumone (una specie di semifreddo ripieno).
Selezione di piatti tipici