15 dicembre 2019

Skipper, la Ville Lumière e i BTS

Le Pinguine in Viaggio, specialmente Rico e Skipper, sono solite fare colpi di testa durante l'anno e scappare in qualche città europea inseguendo mostre o spettacoli.

Da qualche mese a questa parte, Skipper è ringiovanita (una teenager, come si ostinano a sottolineare le altre pinguine) ed è impazzita per i BTS, gruppo musicale sud coreano ormai noto al grande pubblico grazie ai successi internazionali.

Quando ha scoperto che Parigi avrebbe ospitato una data del loro nuovo tour mondiale Love Yourself - Speak Yourself ha provato a fare gli occhi dolci a Soldato, Kowalski e Rico, ma è risultata poco convincente. Quindi si è rivolta ad una alleata altrettanto valida per le follie inerenti l'oriente e ha programmato un nuovo folle weekend parigino con Val.

Presi i biglietti il giorno stesso in cui hanno aperte le vendite tramite Best Events, le due baby ARMY hanno provveduto ad acquistare i biglietti per il TGV in agenzia viaggi e prenotato un Residhome nei pressi di Gare de Lyon attraverso Booking.
Tutto era pronto. Ora dovevano solo aspettare il 7 giugno.

7 giugno
Sveglia alle 5.30 per essere in stazione con un buon anticipo, zainetto stipato di generi di conforto, prenotazioni varie e power bank super carichi. Lo sguardo in stazione osserva felpe, magliette, cerchietti e sale ad incrociare gli occhi di altri gruppetti che viaggiano verso la stessa meta, scambiando sorrisi complici.
Arrivo alla Gare de Lyon.

Il viaggio in TGV scorre rapido e, giunte alla Gare de Lyon, Val e Skipper si scontrano subito col vento freddo e il clima psicotico di Parigi. Percorrono a piedi i 10 minuti che le separano dal Residhome Jacqueline de Romilly, una struttura nuovissima, molto pulita e confortevole.
Una volta sistemate nella stanza, decidono di occupare parte delle ore che le separano dal concerto con un primo assaggio della città. Per Val è la prima volta a Parigi, quindi oltre all'entusiasmo per il concerto si aggiunge il desiderio di scoperta.
Tornate a Gare de Lyon, acquistano alle macchinette i biglietti della RER per lo stadio (e ritorno) e il biglietto per la metro. Con la linea 1 direzione La Defense arrivano sino al Louvre, dove passeggiano tra le corti, attorno alla piramide di Pei. 
Cour Napoléon.

Uscite dagli spazi del Louvre, sotto i portici di Rue de Rivoli, tra uno scroscio di pioggia e un raggio di sole, si incamminano verso Les Halles. 
Les Halles.

L'idea era di visitare l'Eglise Saint-Eustache ma i giardini attorno ad essa sono chiusi a causa di una manifestazione. Attraversano perciò gli spazi coperti del mercato, osservando le vetrine del negozio LEGO, per poi cercare un posticino per merenda. La scelta cade su Paris Baguette, dove gustano il primo assaggio di pure beurre con un croissant, un chausson aux pommes e due caffè. 
Spuntino al Paris Baguette.

Al riparo del caffè riescono ad evitare un rovescio temporalesco; una volta terminato si dirigono alla fermata della RER e con la linea D giungono alla fermata Saint Denis - Stade de France. Arrivare allo stadio è molto semplice, dato che è sufficiente accodarsi al flusso di persone. In prossimità della struttura si iniziano a sentire le esclamazioni concitate a causa dei video e sale l'emozione. La coda di fronte alla porta Y è parecchio lunga, dato che i controlli sono puntigliosi: non appena preso posto in fila, un nuovo violento e ventoso acquazzone costringe Skipper e Val a bardarsi con le mantelle antipioggia. 
La coda e le nubi cariche di pioggia.

Dopo circa un'ora e mezza di attesa ecco che finalmente superano i controlli e prendono possesso dei loro seggiolini sugli spalti. Le due ore e mezza di concerto volano e il deflusso dallo stadio è più rapido del previsto: poco dopo la mezzanotte sono nel loro mini appartamento e cercano di fissare nella memoria l'esperienza vissuta.
Tramonto all'interno dello Stade de France.


8 giugno
La colazione a buffet del Residhome riempie le pance e Skipper e Val sono pronte ad andare alla scoperta della città. Il cielo pare reggere perciò ne approfittano per una passeggiata fino a Place de la Nation, esplorando il quartiere che le ospita. Dalla piazza, in buona parte chiusa a causa di lavori, prendono la linea 2 della metro in direzione Porte-Dauphine, costeggiano con il treno l'area del cimitero di Père Lachaise e scendono alla fermata di Anvers, da cui iniziano la visita verso la basilique du Sacré-Coeur. Tra un negozio di souvenir e l'altro giungono alla funicolare, che sfruttano dato che è compresa nell'abbonamento dei mezzi che hanno acquistato. Il cielo azzurro e l'aria limpida rendono la vista su Parigi davvero speciale ed esaltano il bianco dell'edificio religioso.
La Basilica del Sacro Cuore.
Le viuzze di Montmartre portano a passeggiare senza una meta precisa, osservando le bancarelle e il viavai di turisti. Anche se non pare, un punto di arrivo in questo girovagare è ben fisso nella testa di Skipper che, memore del viaggio precedente, vuole portare Val ad assaggiare specialità francesi al Coquelicot, nei pressi della fermata Abbesses.
Pranzo al Coquelicot.

La passeggiata in città prosegue percorrendo le strade in discesa verso la fermata Pigalle della metro, per scattare qualche fotografia alla facciata del famoso Moulin Rouge. Il viale alberato di Boulevard de Clichy offre la possibilità di procedere, riparate dal sole, verso Place de Clichy, da cui si sarebbe dovuto procedere in maniera rapida verso il secondo punto di visita della giornata. 
Il Moulin Rouge.

Tuttavia, a causa delle manifestazioni dei gilets jaunes, il percorso in metro si allunga, finché, con la RER linea C arrivano alla stazione Champ de Metro - Tour Eiffel. Ne approfittano per una breve passeggiata lungo Senna sulla promenade che conduce al Carousel de la Tour Eiffel. 
Ovviamente il tempo era stato sin troppo clemente, quindi le due turiste sono costrette a tirare fuori le mantelle antipioggia, per ripararsi da un nuovo temporale particolarmente ventoso. Lasciando alle spalle la torre, risalgono i giardini verso il Trocadero e improvvisamente il cielo si apre nuovamente!
La Tour Eiffel dai giardini del Trocadero.
Il vento permette di asciugare e ritirare le mantelle. Tra i visitatori compaiono alcune borse molto familiari: il pop-up store dei BTS si trova infatti poco lontano. Pur non essendo nel programma, decidono di vedere quanto lunga sia la coda e...infine si fermano. La curiosità è troppa. L'attesa è di circa un'ora, ma tra chiacchiere e nuove conoscenze il tempo passa; inoltre, oltre la metà della coda, alcuni addetti distribuiscono gli opuscoli del merchandising in vendita e si può iniziare a decidere cosa acquistare.
Uno degli allestimenti del pop-up store.
Felici, con le borse dello shopping appena effettuato, Val e Skipper ritornano a Trocadero per prendere la linea 6 della metro, direzione Nation. Scendono alla fermata Edgar Quinet e raggiungono l'entrata della Tour Montparnasse per la salita al deck panoramico. La visita all'esterno deve attendere perché nel frattempo ha ricominciato a piovere, pertanto ne approfittano per esplorare l'area coperta, tra pannelli esplicativi, negozio di souvenir e foto dalle ampie vetrate.
Arcobaleno su Parigi.
Infine, raggiungono il tetto panoramico e ne percorrono il perimetro, fermandosi per utilizzare i "binocoli storici" che permettono di vedere come si sia sviluppata la città di Parigi attraverso i secoli. Soddisfatte, riprendono la metro per raggiungere la loro stanza.

9 giugno
Il cielo grigio rispecchia l'umore. Nessuna delle due ha voglia di terminare questo breve viaggio. Una volta fatta colazione e lasciati i bagagli nel deposito della struttura, si parte per l'ultimo giro di visita. Appositamente, Skipper ha lasciato per ultima la Cité, che raggiungono con la medesima linea usata il primo giorno, scendendo alla fermata Châtelet.
Arrivano all'Île de la Cité attraverso il Pont au Change che conduce di fronte alla Conciergerie e al Palais de Justice, per poi proseguire verso la Cattedrale di Notre-Dame. 
La Chatédrale Notre-Dame


L'incendio del 15 aprile ha privato abitanti e turisti di una parte visiva importante per la città, perché volenti o nolenti si cerca la guglia non solo quando si è nelle vicinanze della Cité, ma anche dai punti panoramici. 
Lasciate alle spalle le mura di pietra, cercano di visitare la famosa libreria Shakespeare and Company, che però è chiusa di domenica. Scelgono perciò di passeggiare nel quartiere di St. Michel, raggiungendo la chiesa di St. Germain des Prés per assistere ad un pezzo della funzione. L'orologio ticchetta, ricordando che è ora di fare un rapido pranzo prima di recuperare i bagagli e prendere il treno per il viaggio verso casa, durante il quale si iniziano a raccogliere le idee per il blog.
Appunti di viaggio.


Nota di Skipper.
Non ho volutamente raccontato in questo post le dinamiche del concerto, perché potete trovare tutte le informazioni su Bts ARMY France, ma vorrei condividere alcune impressioni. Il colpo d'occhio all'interno dello stadio è favoloso, ma la sensazione di gioia era già percepibile al di fuori delle gradinate. Io non sono più una ragazzina eppure la ragione per cui mi sono appassionata alla loro musica era palese quel pomeriggio. Attorno a me c'erano un gran numero di ragazze giovani, vero, ma non solo. C'erano gruppetti di ragazzi, coppie più grandi di me, mamme e papà che accompagnavano ma che contemporaneamente ballavano e saltavano, pur non sapendo le canzoni. C'erano spettatori provenienti da mezza Europa, c'erano etnie che si mescolavano e c'era il desiderio di far sentire la propria voce, cantando tutte le canzoni proiettate sui maxi schermi. Non importa se non ascoltate la musica che ascolto io, ma andate a sentire un concerto dal vivo! Portateci gli amici, i figli, scambiatevi opinioni e ampliate i vostri orizzonti. Uno dei messaggi che i BTS stanno cercando di portare nel mondo, pur non essendo i primi a farlo, è proprio quello di amare se stessi e gli altri, un percorso complesso, che non termina forse mai ma che sarebbe bello diventasse l'impegno di tutti. 

Tra noi pinguine, dopo quattordici anni di frequentazione, ci si prende spesso in giro, vuoi per le caratteristiche fisiche, vuoi per gli interessi o le abitudini; tuttavia ci siamo sempre l'una per l'altra e gioiamo e festeggiamo i successi di ognuna di noi. 

08 dicembre 2019

Natale a New York

Sì lo so, il titolo di questo post sembra quello di un cine-panettone della peggior specie, però quando ti capita di vivere le festività natalizie nella più celebre città degli Stati Uniti non puoi fare a meno di iniziare così.
Il 24 dicembre 2013, con una valigia carica di pacchetti di ogni misura e un albero di Natale di cera alto meno di 10 cm, sono partita con le mie amiche Cristina e Chiara per trascorre tutte le feste nella Grande Mela. Una volta giunte a destinazione ci siamo aggregate a una compagna di liceo, Elisa, che, insieme alla famiglia, era in visita dalla sorella trasferitasi negli States per amore, e a completare il gruppo Luca, un amico di Cristina. Il gruppone non ci ha fatto sentire la mancanza della famiglia per il pranzo del 25 dicembre, anche se per Capodanno ci hanno abbandonato quasi tutti ed è rimasto a farci compagnia solo Luca.

A differenza di quanto facciamo di solito non vi proporrò un itinerario preciso ne vi racconterò nel dettaglio come ho trascorso i 10 giorni a New York, ma sfrutterò l'esperienza per dare un po' di consigli per godersi al massimo le festività a Manhattan.
Il post sarà quindi suddiviso in diversi argomenti e per alcuni di essi ci sarà, su ispirazione delle guide Lonely Planet, una top-five delle mie preferenze.

Decorazioni
Se normalmente servono 100 occhi per poter ammirare tutto quello che NYC può offrire, nel periodo natalizio non sono sufficienti! E non parlo solo dell'albero al Rockfeller center (mi raccomando che il primo incontro sia con il buio o resterete delusi).
Ogni casa, ogni vetrina, persino le facciate dei palazzi saranno "vestite" a festa. Prendetevi il tempo per assaporare ogni dettaglio, perché il 2 gennaio tutto, o quasi, verrà smontato.
La più celebre decorazione di New York: l'albero del Rockfeller center.
Top-five delle decorazioni natalizie:
- lo spettacolo di luci sulla facciata di Saks sulla 5th avenue. Si ripete ogni 10 minuti dalle 16:30 alle 01:00, ogni anno il tema e le musiche cambiano. Nonostante la calca di turisti che si recano al Rockfeller center la magia delle luci e dei suoni ti cattura e ti incanta, nei pochi minuti dello spettacolo tutti restano immobili con il naso all'insù per non perdere neanche un dettaglio;
- i cortili delle case di Brooklyn, in particolare quelle della zona di Brooklyn Heights. Le villette di questa zona hanno decorazioni originali ma molto curate e anche la caserma dei vigili del fuoco ha la sua slitta personale;
Natale a Brooklyn Heights.
- il villaggio di Natale di Bryant Park, dietro la NY public library. Qui si può trovare di tutto dal mercatino di Natale, ai chioschi che vendono bevande calde, dall'albero decorato per fare una foto ricordo alla pista di pattinaggio;
Selfie natalizio a Bryant Park.
- l'albero di Natale del Museo di storia naturale. Non so se ogni anno viene decorato allo stesso modo (ma lo spero vivamente), durante la mia visita al posto delle classiche palline era interamente addobbato con origami di animali, uno spettacolo stupendo;
- le vetrine di Bloomingdale sulla 3rd avenue. Anche in questo caso ogni anno cambia il tema, nel 2013 erano le città europee, forse un po' cariche e leggermente pacchiane ma meritano.

01 dicembre 2019

Alta Provenza: Luberon e ritorno

24 aprile
Dopo una bella dormita nella nostra graziosa casetta, apriamo le imposte e... piove di nuovo! Non ci lasciamo scoraggiare, saliamo in macchina e ci immergiamo in un paesaggio surreale fatto di nuvole basse e curve fino a raggiungere l'Abbazia di Senanque.
Parcheggiamo l'auto quando ha appena smesso di piovere e riusciamo a raggiungere la biglietteria poco prima che si scateni un nuovo acquazzone; così ci possiamo dedicare con tutta calma alla visita della piccola abbazia, fondata quasi mille anni fa, e soprattutto allo shopping nel negozietto attiguo.
Il chiostro dell'Abbazia di Senanque.
Quando terminiamo la visita, complice anche il vento che si è alzato, il cielo è di un bell'azzurro punteggiato da qualche nuvola. Così ci concediamo una breve passeggiata nel parco che circonda il complesso dell'abbazia alla ricerca del famoso scorcio con il campo di lavanda, vista la stagione non possiamo vedere le piante fiorite ma riusciamo facilmente a immaginare il meraviglioso effetto nella stagione estiva.
Futura lavanda davanti all'abbazia, il più celebre scorcio di Senanque.
Soddisfatte della nostra mattinata, riprendiamo l'auto per raggiungere il paesino di Gordes che raggiungiamo proprio all'ora di pranzo. Dopo una breve esplorazione dei locali della Place du Chateau optiamo per un piccolo bistrot con vista sul castello. Poi, rinvigorite dal nostro pranzetto iniziamo l'esplorazione di Gordes. Il paese è molto grazioso: i vicoli seguono le pendici della collina, il castello ospita il museo cittadino e un fornitissimo ufficio del turismo, le terrazze panoramiche offrono uno splendido affaccio sulla campagna circostante. Tutto è curato, pulito e sferzato dal vento.
Dessert con vista sul castello di Gordes.
Passeggiando a Gordes.