Quando ero piccola, uno dei viaggi avventurosi che facevo ogni due o tre anni era la gita in Veneto per pulire le tombe. Di solito avveniva in ottobre, in modo che alla festa di Ognissanti anche gli avi di laggiù fossero in ordine.
Era giunto il momento di tornare e con i miei genitori abbiamo pianificato anche un giretto nei dintorni.
Primo Giorno
Partiamo presto e, con il sole che sorge negli occhi, percorriamo la Torino-Milano in direzione est, procedendo poi verso Padova. Usciti dall'autostrada ci dirigiamo verso la povincia di Rovigo, per visitare il cimitero di Contarina. Una volta giunti lì davanti, ci ricordiamo che è lunedì mattina, quindi è chiuso e i lavori alle tombe vengono rimandati alla mattina successiva.
Percorriamo la Romea (SS309) in direzione inversa e ci troviamo costretti ad improvvisare il pranzo con toast e acqua in uno dei punti ristoro intorno a Chioggia, data l'intensità del traffico.
Raggiunta Padova, lasciamo auto e bagagli all'hotel e impieghiamo il resto del pomeriggio a girovagare per la città. Passiamo di fianco a Porta Pontecorvo e all'omonimo bastione, parte della cinta muraria del XIV secolo.
Porta Pontecorvo |
Imbocchiamo via Cavazzana che, costeggiando l'Abbazia di Santa Giustina conduce alla enorme e suggestiva piazza denominata Prato della Valle. Percorriamo l'ampio camminamento che conduce alla fontana centrale e ci prendiamo il nostro tempo per ammirare la piazza.
Abbazia di Santa Giustina |
Prato della Valle |
Ci dirigiamo verso la Basilica di S. Antonio da Padova passeggiando lungo via Beato Luca Belludi. Nella mia memoria c'è un'immagine della costruzione di quando ero bambina: la ricordo come immensa, circondata da un brulicare di persone più o meno chiassose. La costruzione è imponente, ma non tanto quanto nei miei ricordi; inoltre, nei giorni di agosto in cui ci siamo noi, la città è come assopita, in attesa che riaprano le università e ripartano i flussi dei turisti.
Abbazia di S. Antonio |
Una volta usciti dalla Basilica, insisto perché si vada a visitare l'Orto Botanico situato a poca distanza. Uno dei documentari visti all'ora di cena aveva mostrato parte di questo complesso, cosa che aveva fatto nascere la curiosità di vederlo dal vivo.
Trascorriamo parecchio tempo esaminando la parte storica, creata nel 1545, suddivisa in sezioni e serre tematiche per agevolare l'osservazione e lo studio. Attraverso un tunnel di siepi si raggiunge la parte moderna dell'Orto e le nuove serre dall'aspetto futuristico. Il sito è patrimonio Unesco e vi consiglio caldamente una visita!
L'orto storico |
L'orto contemporaneo |
Vasca dell ninfee |
Mentre il sole inizia a tramontare passeggiamo tra le vie che si snodano tra Prato della Valle e Porta Pontecorvo, trovando un ristorante delizioso in cui cenare.
Un vicolo |
Secondo Giorno
Ci alziamo di buon mattino e ci mettiamo in auto diretti a Contarina. I paesi sono cambiati e i comuni sono stati accorpati rispetto ai miei ricordi, ma essere lì richiama giorni spensierati in compagnia dei nonni e della famiglia. Una volta pulite le tombe, ci dirigiamo verso la meta scelta per la giornata: Ferrara.
Prima però, facciamo una deviazione all'Abbazia di Pomposa vicino a Codigoro. Felice come una bambina, visito il centro monastico partendo dal chiostro, passando dal refettorio affrescato e dalle celle dei monaci, fino a raggiungere l'interno dell'Abbazia, con i meravigliosi pavimenti a mosaico.
Facciata dell'Abbazia |
L'interno |
Lasciata questa oasi antica, proseguiamo lungo la Romea fino a raggiungere Ferrara. Parcheggiamo nei pressi del Castello e iniziamo a visitare il centro. Ma una volta giunti vicino alla Cattedrale lo stomaco inizia a brontolare, perciò cerchiamo un posto che cucini piatti tipici.
Dopo esserci rifocillati, faccio fare alla famiglia quattro passi per digerire. Ho una missione: vedere la facciata di Palazzo dei Diamanti. Poiché è sede della Pinacoteca Nazionale, rinuncio alla visita degli interni, ma sono molto felice di averne potuto ammirare gli esterni e di aver sbirciato nella corte interna.
Corte interna a Palazzo dei Diamanti |
Visitiamo il Castello Estense, in cui il percorso di visita si snoda tra sale informative, le cucine, i sotterranei e le celle, la loggia degli aranci e saloni affrescati. La visita è molto soddisfacente e si avvale di alcuni strumenti per osservare gli affreschi che aiutano a prevenire le cervicali.
Dettaglio sul fossato |
La corte interna |
Ritorniamo poi alla Cattedrale per visitare anche il suo interno. L'edificio vanta una storia quasi millenaria e presenta segni delle diverse epoche sia all'interno che all'esterno.
La Cattedrale |
Rientriamo poi a Padova per cenare e preparare i bagagli.
Terzo Giorno
Il nostro desiderio oggi è visitare a Vicenza una delle ville Palladiane gioiello dell'architettura veneta, ma il clima è nostro nemico. Lasciata Padova le nuvole ci accompagnano lungo la strada e una pioggia battente impedisce la visita. Decidiamo di anticipare il rientro e imbocchiamo l'autostrada in direzione Torino.
La Rotonda |
Consigli veloci
Alloggio a Padova: Hotel Maritan. Di fronte ad uno dei presidi ospedalieri della città, dista circa 15 minuti a piedi da Prato della Valle. Di facile accesso perché su una delle vie di scorrimento rapido, è un buon punto di appoggio se l'idea è di visitare anche altro al di fuori di Padova.
Il Ristorante Donna Irene in vicolo Pontecorvo a Padova è assolutamente da provare, specialmente d'estate per il suo dehor. Portate eccellenti e presentate molto bene, di prezzo medio alto. Ma una volta ogni tanto si può fare!
Il Panificio Cappelli a Ferrara è situato poco distante dalla Cattedrale e ha un piccolo dehor dove si possono gustare i tortelli e il panpapato! Consigliatissimo!