Grazie alla possibilità di soggiornare dal nostro amico Fabio abbiamo trascorso qualche week end nel Monferrato.
L’esplorazione di gruppo è solo alle prime battute ma abbiamo già trovato alcuni spunti per delle interessanti gite fuori porta.
Cremolino
La nostra
base per l'esplorazione del Monferrato è rappresentata dal paese di Cremolino.
Il castello e il borgo di Cremolino. |
Al centro storico del paese si accede attraverso l'Antica Porta Maggiore, dove sono ancora visibili i segni del ponte che rappresentava l’antico accesso al borgo e al castello.
L'antica porta di accesso al borgo storico di Cremolino. |
Il castello di Cremolino, situato in cima a una collina a 450 m s.l.m., rappresenta il punto più alto del paese e dell'intero Monferrato; la sua parte più antica risale all’XI secolo, l’ampliamento più importante è invece avvenuto nel periodo dei Malaspina tra il XIII e XIV secolo. Il castello è visitabile nell’ambito del circuito dei Castelli Aperti del Piemonte.
In cima a un'altra collinetta, in posizione panoramica, si trova la chiesetta della Madonna della Bruceta: un santuario molto antico che risale al IX secolo. La vecchia abside è oggi l'ingresso della Chiesa.
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Castello di Tagliolo
Nel grazioso paese di Tagliolo Monferrato sorge il castello e borgo omonimo.
Il castello, abitato dai marchesi Pinelli Gentile, è visitabile e ospita una cantina aperta a visite e degustazioni. Al nostro arrivo siamo state accolte dal custode che con gentilezza e simpatia ci ha guidato nella storia e negli ambienti del castello e della cantina. Dopo la visita abbiamo potuto degustare gli ottimi vini che vengono prodotti, accompagnati da salumi, focaccia e una bella conversazione.
Il castello di Tagliolo visto dal cortile. |
Alcuni dei vini proposti. |
Incuriosite dai racconti del custode decidiamo di esplorare anche il piccolo borgo adiacente al castello che conserva le suggestive atmosfere medioevali.
Ovada
Da Cremolino
per andare verso Tagliolo si attraversa Ovada. In questa cittadina la vicinanza con
Genova e la Liguria è evidente sia nell’accento della parlata dei suoi abitanti sia nell’aspetto
tipicamente ligure del centro storico, con case dalle facciate colorate e
vicoli stretti che ricordano i “carruggi”.
Anche la cucina tipica in alcuni sui
piatti si rifà a quella genovese (agnolotti alla borragine, focaccia, farinata,
ripieni, ecc.) senza tuttavia tradire le ricette più tipiche piemontesi o meglio
ancora monferrine (funghi, carni e selvaggina, ecc.) il tutto accompagnato
naturalmente con il re dei vini della
zona: il dolcetto d’Ovada.
Una delle vie più belle del centro storico di Ovada, sullo sfondo i campanili della chiesa di Nostra Signora Assunta.
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Acqui Terme
Da Cremolino, percorrendo circa 15 km verso Ovest lungo la SP456 del Turchino, si raggiunge Acqui Terme. La cittadina sorge sulla sponda sinistra del Fiume Bormida. Il
cuore città è Corso Italia; passeggiandovi, non mancate le
vetrine dei negozi con alcune delle prelibatezze del posto: i caratteristici
baci acquesi, gli amaretti, la formaggetta di Acqui (un formaggio di latte di
capra), la farinata; tra i vini locali segnaliamo il rosso frizzante bracchetto
d’Acqui e il moscato.
L’economia
di Acqui oggi, come già ai tempi dei Romani, ruota intorno alle terme. Nel
corso dei secoli infatti sono stati costruiti numerosi bagni in cui è possibile usufruire delle proprietà termali benefiche.
Resti dell'antico acquedotto Romano, presenti nel parco lungo il Bormida. |
Nella fotografia di seguito La Bollente…: attenzione a non scottarvi! Dalla fontana sgorga acqua calda a 70 -75 °C.
Piazza della Bollente. |
E qui, dal momento che tra di noi Pinguine c’è qualche geologa ci sta un appunto geologico: qual è l’origine di queste acque termali?
Per farla breve… occorre anzitutto escludere l’origine vulcanica, le elevate temperature di queste acque sono dovute semplicemente al gradiente geotermico normale (cosa significa? Tutti sappiamo che scendendo nel sottosuolo la temperatura aumenta, di quanto aumenta? Di circa 30 °C ogni kilometro di profondità: questo è il gradiente geotermico). Si tratta quindi di acque meteoriche che infiltrandosi nel sottosuolo e raggiungendo notevoli profondità, acquisiscono caratteristiche chimiche termali ed elevate temperature per poi risalire in superficie attraverso le numerose discontinuità tettoniche (fratture presenti nelle rocce) che caratterizzano la zona; si crea così un circuito termale sfruttato da secoli.
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Castello di Frassinello
Munite di buono acquistato su internet, accediamo alla visita guidata della durata di 90 minuti. La guida ci fa accomodare all'ombra del giardino della terrazza e narra le vicissitudini del paese, del territorio e del castello, oltre che raccontare di alcuni personaggi per lui significativi. La visita prosegue all'interno, con un percorso circolare nelle stanze del piano rialzato: pregevole il mobilio, i pavimenti in battuto veneziano e alcuni affreschi. Si accede poi al cortile, dove si può vedere il pozzo incastrato e sollevato tra le radici dell'albero secolare; la terrazza dove i prigionieri ammiravano per l'ultima volta il panorama prima di essere gettati nel pozzo; infine all stalle, ora sala per eventi, e alla cantina. Qui vengono presentati alcuni vini del territorio, anche se non di loro produzione, accompagnati da qualche stuzzichino.
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