Secondo me per visitare una grande città è necessario documentarsi prima della partenza per poter capire cosa potrà interessarci di più. Nella mia breve gita a Berlino questa pianificazione è stata aiutata dal fatto che alcuni momenti del viaggio erano condivisi con un gruppo e sono stata accompagnata dai miei genitori e dalla mia carissima amica Francesca.
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Un tombino su cui sono raffigurati tutti i monumenti rappresentativi della città. |
Venerdì 14 ottobre
Atterriamo all'aeroporto Tegel nel primo pomeriggio, ad accoglierci c'è la guida che ci accompagnerà per questi giorni.
Saliamo sul bus e iniziamo il tour alla scoperta di Berlino ovest; la prima tappa ci porta a Schloss Charlottenburg, la residenza di campagna della regina Sofia Carlotta, commissionata nel 1695 e ampliata nel corso di tutto il XVIII secolo; purtroppo i tempi ristretti ci impediscono una visita dell'interno ma possiamo comunque ammirare l'elegante facciata e i giardini.
Torniamo al bus per recarci nella zona dello zoo e in particolare in piazza Breitscheid per avere il nostro primo contatto con la memoria storica della città. Qui si trova ciò che resta della Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche; la chiesa, costruita alla fine del XIX, è stata quasi totalmente distrutta dal bombardamento inglese del 1943 ed è stata volutamente lasciata in rovina come ricordo e monito degli orrori della seconda guerra mondiale. Accanto alla vecchia chiesa sorgono quella nuova e il campanile; l'interno della chiesa moderna, con vetrate blu e senza finestre è molto soffocante e non di mio gusto, ma vi è conservato un bellissimo disegno fatto da un medico tedesco durante l'assedio di Stalingrado che è dedicato a tutte le vittime di guerra.
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La Kaiser-Wilhelm-Kirche e il quartiere dello zoo. |
Il nostro tour procede verso est. Senza ulteriori soste vediamo scorrere il parco Tiergarten, la colonna Grosser, il quartiere delle ambasciate, quello delle istituzioni e la nuovissima stazione Hauptbahnhof; poi, per la prima volta, attraversiamo il muro per recarci a Berlino est e alla porta di Brandeburgo.
Raggiungiamo la porta a piedi e subito tornano alla mente immagini viste nei libri di storia, dalle parate militari al filo spinato che divideva la città; si ha l'impressione di conoscere questo luogo da sempre e non tutte le sensazioni sono positive. Sensazioni che diventano ancora più profonde quando, per raggiungere l'autobus, attraversiamo il memoriale alle vittime ebraiche dell'Olocausto.
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La porta di Brandeburgo. |
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Il memoriale alle vittime ebraiche dell'Olocausto. |
Dopo esserci sistemati in hotel, andiamo a cena in una enorme birreria bavarese con musica dal vivo e fiumi di birra.
Sabato 15 ottobre
Anche per la mattina di sabato abbiamo a disposizione il bus, questa volta però andremo alla scoperta di Berlino ovest. Da Alexanderpatz, dove si trova il nostro hotel, percorriamo il viale Karl Marx per recarci presso l'East side gallery. Questa porzione di muro lunga 1,3 km conserva una serie di murales alcuni più famosi altri meno, tutti eseguiti subito dopo la caduta del muro ed evocano l'atmosfera e il senso artistico del periodo.
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Vista sull'East Side Gallery. |
Dopo una brevissima sosta nella piazza del Gendarme, ci rechiamo nel luogo in cui sorgeva l'unico punto di accesso tra le due parti di Berlino, Checkpoint Charlie, purtroppo molto dello spirito storico si è perso in un'eccessiva mercificazione facendo diventare la stazione di controllo unicamente un'attrazione turistica, per fortuna la nostra guida riesce a mantenere viva l'attenzione illustrandoci i principali eventi storici; concludiamo il nostro tour guidato in Postdamerplatz presso il Sony Center.
Pranziamo velocemente nel centro commerciale adiacente alla piazza e, sotto una pioggia battente, iniziamo a esplorare la città a piedi. Per prima cosa ci dirigiamo nel parco Tiergarten per ammirare il polmone verde della città, nonostante il freddo e l'umidità lo spettacolo è bellissimo: grandi prati verdi sono circondati da alberi e proprio tra questi troviamo un altro memoriale, quello dedicato alle vittime omosessuali dell'Olocausto.
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Vista sul parco Tiergaten. |
Passando sotto la Porta di Brandeburgo proseguiamo la nostra passeggiata; percorriamo il viale Unter der Linden fino all'Università, sul cui piazzale furono bruciati i libri dal regime nazionalsocialista, poi raggiungiamo l'isola dei musei. Tentiamo di entrare a visitare il Duomo ma un bigliettaio molto maleducato ci ha fatto passare la voglia.
Seguendo il consiglio del nostro capo gruppo raggiungiamo Nikolaiviertel per visitare la Nikolaikirche, una chiesa gotica del XIII secolo (una delle più antiche della città) che è stata restaurata dopo la quasi totale distruzione bellica e adibita a museo informativo sulla storia dell'edificio e del quartiere; compresa nel biglietto d’ingresso viene fornita un’ottima audioguida in italiano. Ormai è tardo pomeriggio torniamo in hotel per riposarci un po', ceniamo (al mercatino dell'Oktober fest) e poi ci riuniamo con il gruppo per il tour serale del Festival delle luci.
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L'interno della Nikolaikirche. |
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Particolare della facciata dell'Università illuminata per il Festival delle luci. |
Domenica 16 ottobre
Dedichiamo la giornata di domenica alla visita di musei e il nostro gruppetto si separa: al mattino Francesca visita la Bauhaus Academy, mentre i miei genitori e io ci rechiamo al museo della DDR.
Quest’ultimo, che si trova vicino all’isola dei musei lungo il fiume Sprea, raccoglie oggetti, filmati e testimonianze che descrivono la vita nella Germania est dalla fine della guerra alla caduta del muro. La cosa più interessante è la grandissima interattività in tutte le installazioni, si possono toccare gli oggetti di uso quotidiano, “guidare” una Trabant, vivere l’angoscia di un interrogatorio e persino entrare in un appartamento. Purtroppo le didascalie sono solo in tedesco e inglese. La visita ci richiede un paio di ore, ma siamo ancora “affamati” di storia, quindi prendiamo la metropolitana per raggiungere il museo ebraico e ricongiungerci con Francesca.
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L'ingresso del museo sulla DDR e il fiume Sprea. |
L’edificio che ospita il museo è una struttura modernissima progettata da Libeskind. La visita parte dai sotterranei in cui sono raccolte le testimonianze di molti ebrei tedeschi nel periodo della deportazione. Risalendo i piani si attraversano tutte le epoche storiche e si conosce più da vicino la cultura ebraica. Il materiale esposto è molto e ben organizzato, così al termine della visita siamo molto soddisfatti ma anche esausti, quindi decidiamo di rifocillarci alla caffetteria interna.
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Il museo ebraico tra antico e moderno. |
Il pomeriggio è dedicato a una lunga passeggiata, dall’ex quartiere ebraico (lungo i marciapiedi riconosciamo numerose pietre di inciampo) fino a Checkpoint Charlie e poi di nuovo a Nikolaiviertel, dove ci dedichiamo con maggiore attenzione alla visita dei vicoli. Il quartiere ci affascina così tanto che decidiamo di prenotare un ristorante per cenare e vedere le ultime luci del Festival.
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La suggestiva istallazione luminosa alla Nikolaikirche. |
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Il quartiere Nikolaiviertel. |
Lunedì 17 ottobre
La nostra ultima mattina berlinese ci porta a visitare il Reichstag, purtroppo è una giornata nuvolosa quindi il panorama che si potrebbe godere dalla cupola di vetro è quasi totalmente coperto.
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L'interno della cupola del Reichstag. |
Terminata la visita il nostro gruppo si separa ancora una volta, mio padre e Francesca raggiungeranno prima il Tiergatern e successivamente Tempelhofer Feld (l’ex aeroporto di Berlino durante la guerra), mentre io e mia madre ci rechiamo al museo di Pergamo.
Il pezzo forte del museo (cioè l’altare di Pergamo) al momento è in restauro ma il museo raccoglie dei pezzi unici e straordinari, su tutti mi hanno incantato le immense porte di Babilonia e la stanza di Aleppo.
Terminata la visita ci riuniamo per andare a vedere la Nuova sinagoga e per pranzare, ormai è quasi ora di raggiungere il gruppo, ci concediamo ancora un’ultima occhiata all’orologio di Alexanderplatz che segna tutti i fusi orari e poi saliamo sul bus che ci riporterà all’aeroporto.
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Guardiamo l'ora prima di tornare a casa... l'orologio di Alexander platz e, sullo sfondo, la torre della televisione. |
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