L'Australia è lontana. Molto lontana. Ma se la mia unica e adorata sorella ci abita e decide di celebrare lì il suo (primo) matrimonio, cosa pensate che abbia fatto? Ho impacchettato genitori e me stessa e sono volata da lei e dal mio futuro cognato!
14 dicembre 2016
Lasciata l'auto in uno dei soliti parcheggi con navetta nei pressi di Milano Malpensa, ceniamo con toast e cappuccino, per entrare da subito nello spirito del viaggio, mentre attendiamo il volo. A causa della nebbia, la partenza è ritardata di una mezz'ora, ma sia io che i miei genitori siamo così emozionati che non ci lasciamo condizionare.
15 dicembre 2016
Le sei ore del primo volo sino ad Abu Dhabi trascorrono in fretta. L'aeroporto è sobrio, niente oro nei bagni e niente cammelli per trasportare i passeggeri dall'aeromobile all'aeroporto.
Attenzione: le aree di attesa davanti ai gate sono libere finché non si avvicina l'ora dell'imbarco. Allora bisogna uscire e presentare nuovamente documenti e bagagli per l'ispezione.
Su questo secondo volo viaggiamo tutti e tre separati, ma riesco a scambiare il mio posto con un posto corridoio, così posso andare spesso a visitare i miei. Trascorro il volo tra film, cibo (che ad un certo punto inizio a rifiutare a meno che non si tratti di frutta) e chiacchiere con i miei vicini di sedile britannici.
Su questo secondo volo viaggiamo tutti e tre separati, ma riesco a scambiare il mio posto con un posto corridoio, così posso andare spesso a visitare i miei. Trascorro il volo tra film, cibo (che ad un certo punto inizio a rifiutare a meno che non si tratti di frutta) e chiacchiere con i miei vicini di sedile britannici.
Il mio primo diario in solitaria |
16 dicembre 2016
Che volo lungo! Il primo impatto con Sydney (e la famigerata Airport Security) è positivo: ci consentono di procedere ai controlli tutti e tre insieme e una volta fuori la temperatura è mite, a causa della pioggia. Clelia e Jonathan ci vengono a prendere in auto ma a causa del traffico non attraversiamo il famoso ponte sulla baia. Una volta sistemati a Willoughby e dopo aver fatto un primo pisolino, seguiamo gli sposi nella vicina Chatswood per gli ultimi acquisti prima del grande giorno e pranziamo in un ristorante Thai, dove ci raggiungono la mamma dello sposo e un'amica, impegnate a preparare i fiori. La giornata si conclude molto presto, dato che siamo esausti e scombussolati dal jet lag.
17 dicembre 2016
Improvvisamente mi sono resa conto di essere dall'altra parte del mondo: ero a testa in giù, davanti alla baia che fino a quel momento era solo un'immagine nei documentari.
Baia di Sydney vista da sotto l'Harbour Bridge |
Trascorriamo la mattina passeggiando nel parco di North Sydney, lasciandoci sopraffare dal cielo, dai profumi, dalla massiccia struttura del ponte e prendendoci il tempo per essere famiglia davanti ad un caffé.
Trascorriamo il pranzo e il pomeriggio di nuovo a Chatswood, tra i suoi centri commerciali e negozi. Sperimentiamo Yam Cha, il tradizionale brunch cinese, in cui i camerieri girano per il ristorante con carrelli colmi di cibo, da cui si sceglie cosa condividere alla propria tavola. Usciti con la pancia più che piena, cerchiamo di abituarci alle decorazioni natalizie mentre siamo in pantaloncini e maniche corte.
Decorazioni in uno dei centri commerciali |
18 dicembre 2016
Today is the day! Siamo tutti un poco agitati, ma Clelia col vestito riarrangiato della nostra mamma è bellissima, Jon è teso ma adorabile e gli amici della nostra tavolata chiacchierano volentieri con noi. L'atmosfera che viviamo dal Balmoral Beach Club è gioiosa e la vista sulla baia resta una delle mie preferite di questo viaggio.
Balmoral Beach |
Finiti i festeggiamenti, impacchettiamo i nostri averi e ci trasferiamo a casa di Clelia e Jon a Canberra. Di questo viaggio non ricordo nulla. Son crollata non appena salita in auto.
19 dicembre 2016
Ci svegliamo con qualche nuvola sopra Woden, il quartiere a sud di Canberra dove abitano Clelia e Jon. Dopo una colazione tutti insieme Jon inforca la sua bici elettrica e va al lavoro, mentre noi passeggiamo fino al vicino centro commerciale. Terminato di fare la spesa, tra frutti succulenti e confezioni gran risparmio, torniamo a casa e decidiamo per una passeggiata verso il lago. Ritorniamo perciò verso la Woden Bus Station, dove saliamo sul 300, bus rapido che in 15 minuti, costeggiando l'area delle ambasciate, porta nei pressi del Canberra Theatre.
Civic Square e i mercatini di Natale |
Pranziamo al Canberra Center e da lì iniziamo la nostra passeggiata. Attraversiamo il National Convention Centre fino a Constitution Avenue e Allara St. Una passerella conduce al Commonwealth Park, dove in primavera si svolge Floriade.
Raggiungiamo il punto informazioni in cui prendiamo alcuni depliant e da cui si ha una splendida vista sul bacino centrale del Burley Griffin Lake. Riusciamo anche ad ammirare il Capitan Cook Memorial Jet in funzione.
Il lago e il Memorial Jet |
Costeggiamo il lago passando vicino ai Nara Cherries, ciliegi donati dalla città giapponese di Nara, con cui Canberra è gemellata. Attraversiamo il ponte della Commonwealth Avenue e scendiamo attraverso il parco sulla sponda del lago opposta al punto informazioni. Costeggiamo l'Australian of the Year Walk e poi tagliamo attraverso i prati sino alla National Library.
La National Library |
Cotti dal sole, riprendiamo il bus verso Woden per cenare tutti insieme.
20 dicembre 2016
La meta di oggi è il War Memorial, a cui si arriva con il bus 300 (lo stesso preso ieri per il centro città) e il bus 10 o 81. L'edificio è solenne e alla sua sinistra di soldati a dorso di mulo adornata di finti papaveri mi colpisce molto. Il museo è gratuito, così come lo è il guardaroba in cui è necessario lasciare gli zaini.
I papaveri simboleggiano il ricordo per i caduti in guerra. |
L'idea della struttura è un memoriale in cui ricordare tutte le guerre, anche se non è così nella realtà. La storia è fatta dai vincitori e non dai vinti. tuttavia la raccolta di testimonianze, fotografie ed elementi bellici è interessante e ben organizzata.
Di fronte all'ingresso del Memorial, si apre l'Anzac Parade, una spianata che, con il suo asse prospettico, conduce lo sguardo fino a Capital Hill.
Anzac Parade |
Data la scarsità di bus in questi giorni di festa, scegliamo di tornare verso il centro a piedi e riprendiamo il 300 verso Woden.
Trascorriamo il pomeriggio sbrigando faccende domestiche, mentre la sera incontriamo a cena una coppia di amici di Jon e Clelia in un ristorante indiano a Kingston. Dopo aver diviso alcune portate, facciamo una passeggiata lungo Eyre St fino ad Eastlake Parade, lungolago che ricorda le passeggiate delle città turistiche marittime, circondato di edifici moderni.
Kingston on the Foreshore |
21 dicembre 2016
C'è meno vento di ieri e fa subito più caldo. Altro che primo giorno di inverno!
La prima tappa di oggi è il quartiere di Manuka e la sua area commerciale: è molto simile alle nostre città, con una piazza centrale vissuta e circondata da caffè.
Manuka |
Per raggiungere questa zona, abbiamo utilizzato il bus 3 da Ainsworth Street. La linea fa più fermate, ma proprio per questo ci permette di vedere alcune aree sconosciute, tra cui quella dell'ospedale. Compriamo alcune stuzzicherie per fare un pic nic e raggiungiamo Jon alla National Library.
Fare pic nic è sempre bello! |
Proseguiamo la nostra giornata passeggiando lungo la Queen Elizabeth Terrace, attraversando l'International Flag Display, fino a raggiungere la National Gallery of Australia, che ospita la collezione permanente ad entrata libera e mostre tematiche a pagamento. Passiamo oltre la National Portrait Gallery per raggiungere il vecchio parlamento, edificato il linea con il nuovo a Capital Hill e il War Memorial.
Installazione di arte aborigena |
Nel vecchio parlamento ha ora sede il Museum of Australian Democracy e fa riflettere che proprio qui di fronte si sia insediata la Tent Embassy, l'ambasciata fatta di costruzioni precarie realizzata dagli aborigeni che chiedono di essere riconosciuti come essere umani e popolo.
La scritta "SOVEREIGNITY" di fronte al vecchio parlamento. |
Riflettendo sull'uomo e la sua incapacità alla concordia rientriamo a casa.
22 dicembre 2016
In tarda mattinata usciamo per una passeggiata verso Lauceston Street nel quartiere di Lyons dove Clelia e Jon hanno abitato per un po'. Si trova oltre il centro commerciale di Westfield Woden ed è attraversato da numerosi sentieri e percorsi ciclabili, tuttavia è abbastanza selvaggia come area e posso capire come mai erano timorosi a rientrare a piedi la notte.
Lyons |
Mentre Clelia va al lavoro, noi pranziamo in fretta e poi prendiamo il bus verso Capital Hill, sede del parlamento, dove ci riuniremo per una visita pomeridiana. Prima di poter accedere all'edificio attraversiamo i controlli di sicurezza, severi come in aeroporto, e dato che il parlamento non è in seduta possiamo vagare liberamente tra il Senato e la House of Representative.
L'aula del Senato |
Con un ascensore è possibile salire sul tetto, da cui si gode una magnifica vista sulla città.
Struttura metallica sulla copertura di Capital Hill |
23 dicembre 2016
La mattina è occupata dalla preparazione dei bagagli, ma raggiungiamo in tarda mattinata Clelia e Jon e alcuni loro amici a Nara Park, dove trascorriamo qualche piacevole momento insieme. Dopodiché Clelia torna a lavorare e noi, in auto con Jon, facciamo un giro tra gli edifici delle ambasciate.
Ingresso dell'ambasciata coreana |
Terminato il tour (solo in auto) ci dirigiamo a Manuka per incontrarci con Clelia e due amici conosciuti al matrimonio e bere insieme a loro un caffè freddo di dimensioni giganti.
Con il sole che si abbassa lento verso l'orizzonte, Jon ci porta su Mount Stromlo, a caccia di canguri vicino all'osservatorio astronomico. Per quanto le mamme con i piccoli che spuntano dai marsupi ispirino tenerezza, la circospezione con cui i maschi osservano chi si avvicina e i possenti muscoli ben visibili ci fanno stare a distanza di sicurezza.
Canguri allo stato brado |
Si conclude qui la nostra permanenza a Canberra, domani ci trasferiremo nuovamente a Sydney per trascorrere le feste di Natale e i giorni che ci separano dalla partenza con la mamma e il papà di Jon.
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