09 febbraio 2018

Pinguine a metà - Edimburgo

Noi stiamo per ripartire, ma in attesa del nuovo tour di Edimburgo, iniziate ad amarla leggendo questo primo resoconto.


Nel febbraio 2016, la tentazione di tornare in Scozia per visitare la capitale è forte. A causa degli impegni lavorativi, Kowalski e Soldato rimangono alla base, mentre Rico e Skipper volano nuovamente verso nord.
Siamo nel periodo del Six Nations quindi trovare alloggi per i fine settimana non è né semplice né del tutto economico, ma con pazienza e attenzione si riesce a individuare una soluzione interessante.


5.02
Partiamo da Milano Malpensa con il volo serale delle 19.55, ma una volta raggiunto l'aeroporto di Edimburgo sappiamo già come muoverci. La nostra host della stanza presa in affitto ci aspetta fino a tardi e ci accoglie con una tisana fumante. Alloggiamo nuovamente nella zona di Haymarket, perché ci è piaciuta molto. Ma non valutiamo la chiusura delle strade a partire da lì sino al Murrayfield Stadium del giorno seguente. La host ci informa degli orari e dei percorsi alternativi per raggiungere casa qualora volessimo fare avanti e indietro.
Ci ritiriamo nella nostra stanza pronte a riposarci sotto la coperta in tweed.

6.02
Iniziamo la giornata con una lauta colazione per poi dirigerci alla stazione di Haymarket e da lì prendere il tram verso il centro città. Il biglietto si fa sulla banchina presso le macchinette automatiche, ma fate attenzione a non farlo con troppo anticipo perché la sua validità ha inizio dal momento dell'emissione.

Scott Monument
Scendiamo su Princes St, vicino allo Scott Monument e ci inoltriamo verso la New Town. Come prima meta scegliamo la Scottish National Portrait Gallery: la Great Hall che accoglie i visitatori lascia a bocca aperta per la ricchezza decorativa. Girovaghiamo prendendo nota di cosa visitare quando torneremo tutte e quattro insieme, dopodichè usciamo e ritorniamo sui nostri passi. 

Great Hall
Attraversiamo St Andrews Square per cercare la pedonale Rose St, lungo la quale sono segnalati numerosi pub che trasmettono i match di rugby. Passeggiamo osservando e cercando di scegliere un pub per la visione finché non raggiungiamo Charlotte St che ci riconduce su Princes St. 
Rose Street
Visitiamo lo spazio verdeggiante che circonda St. Cuthbert Church poi ci dirigiamo verso il Farmer's Market che ha luogo in Castle Terrace. I prodotti sono invitanti ma non ci lasciamo tentare.


Farmer's Market in Castle Terrace
Scendiamo lungo Cornwell St fino a raggiungere la Usher Hall e decidiamo di pranzare in un ristorante poco lontano, in attesa di sentire il colpo di cannone sparato dal castello alle 13. Probabilmente a causa della ciotola fumante di ramen, probabilmente a causa delle chiacchiere, non arriviamo in tempo per ascoltare il One O'clock Gun.


Usher Hall
Riprendiamo la strada attraverso i Princes St Gardens fino a raggiungere la Scottish National Gallery, ove riponiamo giacche e borse in un armadio a moneta (che funziona da offerta per il museo). Passeggiamo per le sale godendoci il tepore e ammirando diversi paesaggi.


Scottish National Gallery
Uno sguardo all'orologio ci dice che è ora di muoverci: riprese le giacche, torniamo su Rose St ed entriamo in un pub, gremito ma dove pare ci sia spazio anche per noi.
Nel caos goliardico guadagniamo una pinta a testa e un angolino, da cui guardiamo Francia-Italia. Poco prima del secondo match, Scozia-Inghilterra, il pub si svuota, perciò riusciamo a sederci. Ci stupiamo come molti autoctoni non paiano così interessati alle sorti della squadra locale.


Interno del pub
Sorseggiamo la nostra seconda pinta, dato che anche in questa partita la squadra che tifiamo è in netto svantaggio. Conclusi entrambi i match camminiamo su Rose St, finché non scegliamo di cenare al Mussel Inn Sea Food, con una buona zuppa calda.


7.02
La mattina è ventosa e piovosa. Raggiungiamo la fermata del Lothianbus linea 2 in Morrison St. Salite sul bus siamo felicemente umidificate. Scendiamo in Bristo Pl e chiediamo indicazione per la George Hariot's School, una scuola indipendente che, con la sua architettura rinascimentale pare abbia ispirato la creazione di Hogwarts. La scuola non è visitabile, perciò ci accontentiamo di sbirciare dalle inferriate circostanti.


George Hariot's School
Torniamo sui nostri passi fino a imboccare George IV Bridge. Nei pressi dell'omonimo pub, una stretta strada conduce al Greyfriars Kirkyard. Non visitiamo la chiesa perchè impegnata dalle funzioni domenicali e cerchiamo tra le lapidi quella del padrone di Bobby, il cane scolpito nel bronzo che tutti i turisti cercano.


Greyfriars Kirkyard
Il vento freddo ci costringe a fare una pausa, perciò decidiamo di visitare The Elephant House, nella speranza che un briciolo della genialità di J.K. Rowling sia rimasto sulle poltrone. Nel caffè l'unico riferimento al mondo di Harry Potter è un quadro in cui sono esposte alcune foto dell'autrice. Tutto è rimasto inalterato, o per meglio dire non snaturato. Finché non entri nei bagni. Non diciamo altro, ma fate un giro (almeno in quello delle donne; per ovvie ragioni non abbiamo visitato i bagni degli uomini) e portate uno strumento per far foto e un fazzoletto!


Sala interna dell'Elephant House
Uscite dall'Elephant House attraversiamo la strada e ci dirigiamo verso il National Museum of Scotland, che a nostro parere è un vero gioiello, non solo per i contenuti, ma per come sono proposti. Le diverse sezioni hanno diversi allestimenti, perciò prendetevi il tempo per curiosare dappertutto.


Galleria centrale del National Museum of Scotland
Camminiamo lungo le vie della città fino a raggiungere Waverly Station, da cui si ha una panoramica su Carlton Hill e gli edifici che circondano la stazione. Ritorniamo poi sul Royal Mile - Canongate e decidiamo di consumare un pranzo tardivo alla Clarinda's Tearoom, in cui il buffet dei dolci vi allieterà mentre le tovaglie a uncinetto vi faranno fare un salto indietro nel tempo.


La vetrina di Clarinda's
Risalendo il Mile facciamo una deviazione lungo St Mary's St per percorrere il Cowgate, la gola che portava il bestiame al pascolo verso Arthur's Seat.


Cowgate
Tornate sulla via centrale, saliamo fino alla spianata antistante il castello: senza gli spalti estivi sembra molto più ampia e il vento freddo la spazza senza pietà. Però la vista su tutta la città ripaga totalmente. Ci addentriamo nei primi cortili del castello, fintanto che si può avanzare senza biglietto. Non potevamo visitarlo con la truppa a metà!


Panoramica dal castello verso Arthur's Seat
Stessa cosa vale per The Scotch Whisky Experience, poco lontano dal castello (in cui tuttavia facciamo un giro esplorativo nello shop).
Tornate su George IV Bridge, scendiamo lungo Victoria St fino a Grassmarket, piazza del mercato del bestiame fino ai primi del Novecento, nonché spazio per le esecuzioni capitali.
Dal lato opposto della piazza parte la scalinata chiamata Granny's Green Steps che ci porta su Johnston Terrace. Il freddo si fa sentire per cui cominciamo a dirigerci verso la catterale dove, ogni domenica alle 18, è possibile assistere a uno dei concerti della rassegna St. Giles at Six.


St. Giles Cathedral
Terminato il concerto degli allievi compositori del Conservatorio, ci dirigiamo verso New Town scendendo lungo ST. Giles St e infine su Rose St. Uno dei pub visti il giorno precedente ci aveva colpite, perciò decidiamo di affidare la nostra cena al Auld Hundred.
Stanche della giornata, torniamo a casa in tram.

8.02
Il giorno del rientro ci lascia parte della mattina libera per fare ancora un giretto. L'intenzione è di attraversare il quartiere residenziale alle spalle della nostra abitazione e visitare Dean Village. 


Dean Village visto dall'alto
Riusciamo, nonostante la pioggia battente, a raggiungere il ponte su Bells Brae, poi però ci dobbiamo arrendere. Torniamo Princes St lungo Lynedock Pl e Queens Ferry St e cerchiamo di asciugare giacche, stivali e ossa nel caffè al pian terreno del House of Fraser in Princes St. La pioggia non accenna a diminuire, perciò, recuperati i bagagli, ci dirigiamo in aeroporto per attendere il volo di ritorno.



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