20 maggio 2018

California on the road: da San Francisco a Los Angeles

In questo post continuo e concludo il tour californiano.

7 settembre 2014
Dopo aver trascorso la prima parte della giornata immerse nella natura, nel tardo pomeriggio arriviamo a San Francisco.
Giusto il tempo di lasciare i bagagli nella camera e poi ci spostiamo al Fisherman's Wharf, il vecchio mercato dei pescatori sul porto che è stato riqualificato e ospita ristoranti, negozi e locali di tendenza; qui consumiamo la cena con tutto il gruppo in un grazioso ristorante di pesce (anche se forse un po' troppo turistico per i nostri gusti).
Finita la cena il gruppo si divide, noi decidiamo di seguire la guida per un emozionante giro notturno in cable car, sicuramente il mezzo di trasporto più celebre della città.
Ogni vettura è dotata di posti a sedere interni ed esterni, ma è anche possibile viaggiare in piedi aggrappati ai vicini... forse è un po' spericolato ma ne vale la pena.
Vettura del cable car.
Esistono tre linee di cable car, noi prendiamo quella che da Hyde (vicino al porto) va verso Powell; dopo un tragitto mozzafiato tra le colline scendiamo nella bellissima Union square; dove il nostro autobus ci attende per una sorpresa.
La guida infatti ha organizzato un fuori programma, ci porta verso Berkeley per ammirare lo skyline notturno di San Francisco e ci dà anche un bicchiere di spumante per brindare alla vacanza.
Lo skyline di San Francisco con il Bay bridge, visto da Berkeley.

8 settembre 2014
La giornata inizia con una delle colazioni più buone che io abbia mai mangiato, in pieno stile americano: uova, bacon e pancake appena fatti! Sarà completamente dedicata alla scoperta della "città delle baia".
Al mattino il cielo si presenta grigio e nebbioso, insieme alla guida percorriamo le ripide strade del centro città per ammirare i diversi scorci sulla baia e sulle colline che ci circondano. La prima tappa è Lombard street il cui tratto più celebre, chiamato Russian hill, è riconosciuto come strada più tortuosa del mondo; questo perché si sviluppa su otto strettissimi tornanti con una pendenza del 27%!
Le curve di Lombard street.
Percorriamo la scalinata che fiancheggia la strada in mattoni rossi sentendoci un po' come Kim Novak ne La donna che visse due volte.
Al termine dell'impressionante discesa ci attende il pullman che ci porterà alla tappa successiva: il San Francisco City hall, il comune. L'edificio è stato costruito all'inizio del '900 e ricorda vagamente il Campidoglio di Washington, questo gli conferisce un notevole impatto soprattutto perché di fronte si apre un giardino molto frequentato dai cittadini. Proprio qui incontriamo un gruppo di cino-americane che ballano sulle note di Mamma Maria dei Ricchi e Poveri! Potenza della musica italiana!
Ci complimentiamo con le simpatiche signore e risaliamo sul bus che ci porta verso le colline gemelle che consentono di avere la migliore vista sulla città: Twin Peaks.
Purtroppo la mattinata grigia e la notevole quantità di turisti non ci consente di godere al 100% del panorama ma ne restiamo comunque incantate.
San Francisco vista dalle Twin Peaks.
La mattinata sta per volgere al termine e il bus ci porta all'ultima tappa programmata del tour con la guida, il monumento che più di ogni altro evoca questa città nella mente del viaggiatore, il ponte rosso che ha fatto da sfondo alla battaglia tra umani e scimmie nel film L'alba del pianeta delle scimmie (e tanti altri film): il Golden Gate Bridge.
Appena arrivati al centro visitatori accade una magia, per la verità abbastanza comune verso le 11 di mattina a San Francisco, la nebbia e le nubi mattutine vengono spazzate via dal vento e il cielo diventa di un luminoso azzurro in meraviglioso contrasto con il rosso della vernice del ponte.
Il celebre Golden Gate Bridge.
Ci aggreghiamo al resto del gruppo per un'attività che non era compresa nel pacchetto e che prevede: la traversata a piedi del ponte, la visita della cittadina di Sausalito e il ritorno a San Francisco in traghetto. La camminata sul ponte e il ritorno in battello valgono la spesa ma sinceramente Sausalito non mi ha colpito particolarmente, forse perché ricorda una delle tante cittadine costiere che si possono trovare ovunque in Europa.
Durante il viaggio in traghetto costeggiamo molto da vicino un'altra famosissima attrazione della città, nonché location di tantissimi film da The rock a X-men, l'isola-prigione di Alcatraz!
La prigione di Alcatraz vista da Fisherman's Wharf.
Sbarchiamo dal traghetto al molo 41 a pochi passi dal Fisherman's Wharf e, lasciato il resto del gruppo, decidiamo di approfittarne per dedicarci allo shopping. Quando i portafogli sono stati svuotati a sufficienza andiamo a salutare i simpatici (e anche un po' puzzolenti) leoni marini che si trovano al molo 39 e cerchiamo un locale per cenare. La scelta ricade sul Pier Market, un ristorante di pesce che fa cucina tipica della baia, qui gustiamo la clam chowder (la zuppa di vongole americana qui servita nella variante di San Francisco), una favolosa frittura di calamari e un'ottima birra artigianale locale.
Birra, clam chowder e pane a lievitazione naturale.
Soddisfatte per gli acquisti e ancor di più per la cena, andiamo a prendere il tram che ci riporterà in hotel.
Una curiosità sui tram della linea F di San Francisco: la città acquista vecchie vetture da tutto il mondo che poi restaura e rimette in funzione; quindi potrebbe capitarvi di salire su un tram che arriva da Milano, Osaka, Melbourne, Porto o come è successo a noi da Zurigo.



9 settembre 2014
Questa mattina (dopo un'altra favolosa colazione) abbiamo qualche ora di libertà che sfruttiamo per altri acquisti nei negozi vicino al nostro albergo, poi ci rimettiamo in marcia verso sud lungo la costa sulla Pacific Coast Highway, una delle più belle autostrade degli Stati Uniti.
Dopo pochi chilometri di strada attraversiamo una delle zone più tecnologiche del mondo, la cosiddetta Silicon Valley! Dai finestrini vediamo scorrere i quartieri generali di Google, Apple e tante altre ancora.
Verso l'ora di pranzo facciamo sosta a Carmel-by-the-sea, una graziosa (e dispendiosa) cittadina sulla costa, il luogo di villeggiatura ideale, ci sono solo ville ad un piano, palme e pini marittimi.
Prendiamo un panino (fatto al momento) in un piccolo supermercato e facciamo pranzo sulla spiaggia, sognando una villa che non ci potremo mai permettere!
La spiaggia bianca di Carmel.
Nel primo pomeriggio lasciamo la graziosa Carmel per raggiungere Monterey, per farlo percorriamo la 17-Mile drive una spettacolare strada panoramica che percorre tutta la costa tra le due città, attraversando campi da golf e ville da sogno (tra cui quella di Clint Eastwood); attenzione la strada è a pedaggio. Lungo la strada facciamo numerose soste per ammirare la costa, per lo più rocciosa, godendo della tranquillità della zona e del contatto con la natura.
Incontri ravvicinati al Bird rock vista point.
Prima della cena di gruppo facciamo una passeggiata per le vie di Monterey, partecipiamo a una festa di strada, ammiriamo il porto e gli edifici del museo locale, ma non troviamo nessuna segnalazione della presenza di Zorro. Solo a cena, grazie alla nostra guida, scopriamo che solo in Italia Monterey è la patria di Zorro e che qui nessuno lo conosce...

10 settembre 2014
Ci svegliamo nella quiete di Monterey e dopo un'altra strepitosa colazione americana, saliamo sul bus per proseguire il viaggio verso sud seguendo la costa sempre sulla Pacific Coast Highway. Lungo il tragitto ci colpiscono le grandi spiagge, le maestose ville e qua e là delle curiose isolette con altissime palme, chiediamo spiegazione alla guida che ci informa che quelle isolette (completamente artificiali) servono a mascherare gli impianti di estrazione del petrolio e gas naturale. L'informazione ci lascia un po' perplesse.
Per l'ora di pranzo raggiungiamo la prima meta odierna, Santa Barbara. Una città gioiello, caratterizzata da edifici con la tipica architettura dell'adobe messicano e nelle cui vie si trovano istallazioni di arte contemporanea e profumatissimi alberi di agrumi, per la prima volta nel nostro tour vediamo le altissime palme californiane tanto celebri nei film. Ci concediamo una pausa cibo nel dehors, perfettamente arredato e attrezzato, di un supermercato-gastronomia all'ombra di un ombrellone di paglia.
Palme ed edifici in stile messicano.
Rinfrancate e molto soddisfatte della sosta partiamo alla volta di Los Angeles che dista circa 150 km.
La città degli angeli è una megalopoli che comprende, oltre al comune di L.A., anche altri 88 comuni limitrofi per una popolazione totale di 10 milioni di abitanti. Le città principali sono 15, tutte così vicine e densamente popolate da sembrare un unico agglomerato urbano.
Riusciamo miracolosamente a evitare il traffico in entrata in città e ci rechiamo subito nel quartier più ricco del mondo: Beverly hills. Ovviamente è impossibile evitare di passeggiare tra i negozi di lusso di Rodeo drive o ammirare il Beverly Wilshire hotel come se fossimo in una scena di Pretty woman.
L'accesso alla zona pedonale di Rodeo drive.

Il Beverly Wilshire hotel, ovvero l'hotel di Pretty woman.
Dato che non ci possiamo permettere nessun acquisto, torniamo in hotel e ci prepariamo per la cena di saluto del gruppo che sarà in un ristorante sul porto di Marina del Rey.



11 settembre 2014
Non è la prima volta che mi trovo negli Stati Uniti in questo giorno particolare e fa un effetto sempre strano, per fortuna la giornata sarà all'insegna dello svago che ci impedirà di rattristarci troppo; oggi infatti è l'ultimo giorno del nostro tour e il finale sarà con il botto (specialmente per la cinefila che vive in me).
La nostra super efficiente guida per prima cosa ci accompagna verso Downtown, dove potremo ammirare lo Staple center, i grattacieli della zona finanziaria, la Walt Disney concert hall, il Dorothy Chandler Pavillion e in lontananza il municipio di Los Angeles (che è apparso in LA Confidencial).
Le linee sinuose e scintillanti della Walt Disney concert hall.
Benvenuti nel paradiso del cinefilo!!! La tappa successiva dell'esplorazione di L.A. è Hollywood boulevard, con la Walk of fame che raccoglie tutte le stelle dei personaggi celebri di cinema, teatro, radio e televisione. Passeggiamo tra le stelle e i finti divi fino all'ingresso del TCL Chinese theatre (dove si svolgono le premiere di tutti i film più importanti) davanti al quale si trovano le impronte di mani e piedi di grandi stelle del cinema e personaggi che ne hanno fatto la storia.
L'imponente ingresso del TCL Chinese theatre.
Scegliere una stella con cui farsi ritrarre sulla Walk of fame è d'obbligo.
Accanto al Chinese theatre c'è un'altra sala, ancora più celebre, dove ogni anno a febbraio vengono consegnati gli ambitissimi Academy awards, meglio noti come Oscar. Saliamo la scalinata che conduce all'ingresso del Dolby theatre, leggendo tutti i titoli che hanno vinto l'Oscar come miglior film, come se fossimo sul red carpet e una volta giunte in cima iniziamo a gironzolare per il complesso del teatro (purtroppo senza entrare in sala anche se è possibile visitarla) fino ad arrivare in una corte di negozi dove sullo sfondo si legge la mitica scritta Hollywood.
La scritta Hollywood.
Non posso lasciare lo scintillio di Hollywood senza un piccolo souvenir così mi avventuro in uno dei numerosi negozi per esplorare le mille possibilità e ovviamente trovo il mio premio.
La mattinata è stata più che entusiasmante ma il resto della giornata lo sarà anche di più, perché la prossima e ultima tappa del tour organizzato è agli Universal Studios.
L'ingresso degli Universal Studios.
Gli Studios sono un insieme di museo a cielo aperto e parco dei divertimenti. La nostra visita inizia con il giro sul trenino degli studi cinematografici veri e propri. Accompagnate dalla descrizione di Jimmy Fallon visitiamo i set dei film e delle serie tv più celebri della Universal, dalla piazza centrale di Hill Valley (Ritorno al futuro) a Wisteria lane (Desperate housewives), dal Bates motel (Psycho) a Chinonsò (Il Grinch), dal disastro aereo della Guerra dei mondi al porticciolo dello Squalo, dalla New York anni '40 di Captain America alla distopica Panem di Hunger Games, infine attraversiamo le zone degli studi di registrazione veri e propri dove i cartelli sulle porte dei capannoni segnalano le produzioni all'interno.
Gli studi di registrazione visti dal parco di divertimenti.
Dopo la prima visita più culturale ci dedichiamo al divertimento! Assistiamo allo spettacolo degli stuntmen di Waterworld, impariamo tutto sugli effetti speciali grazie ai maghi della CGI, godiamo del cinema in 4D con Shreck & co. e infine affrontiamo i dinosauri di Jurassik park! Troviamo anche il tempo per gustare un hamburger e bere un caffè freddo, a fine giornata siamo esauste e felicissime!
Torniamo al bus che ci riporta in hotel per l'ultima cena in compagnia del gruppo che a fine serata si separa, ognuno tornerà in Italia con voli diversi.

12 settembre 2014
Ultimo giorno di vacanza! Tutti i compagni di viaggio sono già lontani e il nostro volo parte alle 19, quindi decidiamo di trascorrere la nostra ultima mattinata californiana in spiaggia.
Prendiamo l'autobus municipale 3 davanti all'hotel in direzione Santa Monica, dopo circa 30 minuti di viaggio scendiamo e ci dirigiamo verso il lungomare, qui il problema della calca non si pone, la spiaggia è enorme, super attrezzata e sorvegliata dai leggendari bagnini in stile Baywatch.
Il molo e la spiaggia di Santa Monica.
Mettiamo i piedi nell'oceano e ci godiamo il sole, poi decidiamo di avventurarci fino al molo dove termina la Route 66 e dal quale possiamo vedere alcune piccole foche che nuotano. Ci concediamo un pranzo vista mare e un ultimo giro di shopping, successivamente riprendiamo il bus che ci riporterà in hotel e da lì andiamo in aeroporto, felici di tutte le nostre avventure anche se il ritorno a casa sarà denso di imprevisti.



Consigli
Bellissimo hotel in zona centrale, comodo per i mezzi pubblici e in una zona con molti negozi di abbigliamento. La colazione è il pezzo forte, specialmente sui dolci (stranamente per gli USA); chiedete i pancakes sono buonissimi.
L'hotel non è sviluppato in un unico edificio, ma è un insieme di casette a due piani distribuite lungo il campo da golf. Il ristorante si trova nel complesso centrale, vicino alla reception e per raggiungerlo si deve fare una breve e piacevole passeggiata nel verde.
La nostra scelta per la cena a San Francisco! Prezzi contenuti, pesce freschissimo e cibo favoloso, da non perdere.
Un grazioso ristorante sul molo di Santa Monica, si distingue dagli altri perché non di una catena in franchising. Oltre molto pesce (come è facile intuire vista la posizione) offre anche tacos e burger.

Volo
La nostra avventura con i voli è stata particolare e merita qualche riga di approfondimento.
Abbiamo volato con British airlines, all'andata non abbiamo avuto alcun problema; voli puntuali, sedili comodi, cibo sufficientemente buono e personale gentilissimo. Al ritorno la musica è cambiata, innanzitutto segnalo che i voli di British in rientro sull'Europa sono operati da American airlines (e qui viene la nota dolente).
Il nostro volo di rientro ha avuto in totale 19 ore di ritardo, nell'ordine:
- abbiamo passato due ore nell'aero la sera della prevista partenza (tra le 19 e le 21) per poi ricevere comunicazione che saremmo ripartiti alle 12 del giorno seguente;
- abbiamo trascorso altre 5 ore abbandonati in una coda eterna per ricevere un pacchetto di salatini, un buono pasto e la chimera di una stanza in hotel... che nel nostro caso non abbiamo avuto a causa delle indicazioni errate del personale;
- siamo state derise dal personale aeroportuale quando abbiamo fatto richiesta di parlare con un responsabile quando era chiaro che nessuno ci avrebbe fornito una sistemazione per la notte;
- abbiamo passato l'intera giornata seguente in altre code interminabili per ridefinire i biglietti dello scalo ogni volta che l'aereo veniva posticipato;
- dulcis in fundo, abbiamo ricevuto insulti dalle hostess quando finalmente siamo riusciti ad imbarcarci.
In tutto questo abbiamo visto un misero rimborso della stanza di hotel 7 mesi dopo e un inutile buono per volare con American airlines per il ritardo.
Fortunatamente il nostro tour operator ci ha soccorso più di una volta, anche perché (nonostante tutte e tre parlassimo inglese) nessuno ci è mai venuto incontro per aiutarci, a parte una gentilissima signora a Heatrow che vedendo la nostra disperazione ci ha fatto saltare la fila e arrivare in tempo al volo per Milano.
Tutto questo per dire che non sempre viaggiando fila tutto liscio, bisogna mettere in conto che gli imprevisti ci possono essere quindi partite con tutti i possibili numeri da contattare in caso di problemi e non cambiate fila se dovesse esserci un ritardo!!

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