17 agosto 2018

Salento e non solo: si parte!

Complici forse il lungo e freddo inverno di quest'anno e parecchie vacanze trascorse nel nord Europa, era da un po' di tempo che avevo il desiderio di trascorrere delle vacanze al mare, al caldo e soprattutto alla scoperta di un'altra parte della nostra splendida penisola. Parlandone con la mia amica Elisa, ci siamo trovate d'accordo nell'organizzare un tour nel Tacco d'Italia, alla scoperta del Salento e di molto altro. Avendone la possibilità, scegliamo come periodo la prima metà di luglio, per evitare la calca di agosto. A causa di incertezze lavorative riusciamo però solo a prenotare due settimane prima della partenza: ciò ci fa optare per il treno come mezzo di trasporto per raggiungere la Puglia, essendo ormai i costi dei voli Torino-Bari proibitivi. Scegliamo di viaggiare con l'intercity notte e sia per l'andata che per il ritorno troviamo due comode soluzioni dirette: andata, giovedì 5 luglio, partenza alle 20.20 da Torino Porta Nuova e arrivo a Lecce alle 8.52; ritorno venerdì 13, partenza alle ore 20.20 da Lecce e arrivo a Torino Porta Nuova alle 9.20. Prenotiamo le cuccette confort donna, che ospitano 4 persone, tutte donne. Sono parecchi anni che non dormiamo nelle cuccette e non sono così male: i letti hanno cuscini e lenzuola pulite e, vista l'aria condizionata sparata al massimo, chiediamo al controllore anche una coperta. Inoltre per ciascun passeggero troviamo un kit con pettine, salvietta per le mani, tappi per le orecchie, succo di frutta e pasticcino per la colazione. Il dondolio del treno ci culla, anche se il materasso un po' duro ci costringe a svegliarci parecchie volte per cambiare posizione. Sia all'andata che al ritorno siamo fortunate perchè troviamo come compagne di viaggio tutte persone discrete e silenziose.

6 luglio 
Arriviamo puntuali alla stazione di Lecce e ci dirigiamo subito al B&B che abbiamo prenotato, per posare i bagagli e darci una rinfrescata prima di tuffarci alla scoperta della città. Dato che la reception però non apre prima delle 10.00, ne approfittiamo per fare colazione e assaggiare subito la specialità locale: il pasticciotto alla crema. 
Tempo di posare le valigie e siamo pronte per raggiungere il centro storico di Lecce. La nostra sistemazione è vicina al Castello di Carlo V, riconoscibile dall'imponente cinta bastionata, nel cortile del quale entriamo subito a curiosare. La struttura massiccia, di pietra locale, bianca e gialla crea un magnifico contrasto col cielo azzurro. 
Il cortile interno del Castello di Carlo V.
Prendiamo poi una delle vie che dal castello portano verso Piazza S. Oronzo e ai resti dell'Anfiteatro Romano, imponenti.
I resti dell'Anfiteatro Romano.
Da qui proseguiamo in via Umberto I, ammirando le facciate delle case, fino a giungere alla chiesa di S. Croce, uno dei più rinomati esempi di barocco leccese. Purtroppo non possiamo ammirarne la facciata perchè in restauro, ma l'interno ci lascia a bocca aperta: è molto luminoso e le decorazioni barocche sono talmente fini da sembrare dei ceselli. Di particolare bellezza e ricchezza decorativa sono i diversi altari, ci colpisce soprattutto quello dedicato a S. Francesco da Paola.
Particolare della decorazione dell'altare dedicato a S. Francesco da Paola.
Proseguiamo il giro perdendoci nelle vie del centro, dove si aprono bellissimi scorci, piazzette e cortili nascosti, fino a raggiungere Porta Napoli, la più monumentale delle tre porte che si sono conservate. Da qui imbocchiamo via Palmieri, ricca di palazzi settecenteschi e negozietti, e raggiungiamo la scenografica piazza Duomo. L'ingresso è controllato da statue poste su un propileo, superato il quale si entra nella piazza su cui si affacciano il Duomo, con il bellissimo campanile a cinque piani, il Palazzo Vescovile e il Seminario. Visitiamo l'interno del Duomo e poi ci accomodiamo sui gradini davanti alla facciata laterale, a goderci un po' di ombra e di arietta fresca....il caldo si fa sentire! 
Il Duomo di Lecce.
E' ormai ora di pranzo e ci incamminiamo alla ricerca di un posto per rifocillarci. Usciti da Piazza Duomo, giriamo a sinistra in via Libertini, dove si affacciano numerosi negozi di souvenir ma anche bellissimi edifici barocchi, tra cui svariate chiese e il Conservatorio. La via è chiusa da un'altra storica porta, Porta Rudiae. Proprio nelle sue vicinanze troviamo un locale dove sederci a consumare un panino e una bibita fresca. Nel pomeriggio dopo aver consultato le guide, riprendiamo a girovagare e percorriamo via Vittorio Emanuele, dove ammiriamo la Chiesa di S. Irene, patrona di Lecce, poi svoltiamo a destra per andare alla ricerca dei resti del Teatro Romano, che sbuca all'improvviso tra palazzi e viuzze.
I resti del Teatro Romano.
Nelle vicinanze ammiriamo anche la particolare chiesa di S. Matteo: la facciata è divisa in due piani, quello inferiore convesso, quello superiore concavo!
Il caldo sole del sud a cui non siamo ancora abituate si fa sentire e decidiamo di prendere una bella granita rinfrescante, che consumiamo davanti ai gradini di S. Irene, dove fila una piacevole arietta e dove ci riempiono di taralli, offerti da un negozio poco distante! E già, se a Lecce vi trovate a passare vicino a negozi di prodotti tipici, non mancheranno di offrirvi assaggi gratis, dei numerosi tipi di taralli, dolci e salati! Come ultima meta della giornata vogliamo andare a visitare la chiesa dei Ss. Nicolò e Cataldo, che si trova in una zona più esterna rispetto al centro della città, nei pressi del cimitero, e che tutte le guide ritengono degna di nota. Attraversiamo nuovamente il centro, raggiungiamo Porta Napoli e imbocchiamo viale S. Nicola, nella zona universitaria. Quando arriviamo però troviamo le porte chiuse: il cimitero apre solo dalle 17.00 alle 19.00. Siamo ormai troppo stanche per aspettare, e decidiamo di tornare nella nostra stanza per una doccia e un po' di riposo.
La sera Lecce si anima ancora di più di turisti e locali che escono a passeggiare e a godersi un po' di fresco. Consumiamo cena in uno dei numerosi dehor dei locali del centro e poi passeggiamo lungo le principali vie, estasiate dalla bellezza della città, che le illuminazioni rendono ancora più scenografiche e spettacolari.
Piazza Duomo la sera.
7 luglio
Oggi si lascia Lecce e si inizia la scoperta del Salento. Per una maggiore libertà abbiamo optato per l'affitto di un'auto, prenotata tramite il sito rentalcars, che confronta i prezzi e le offerte di diverse compagnie. Abbiamo scelto la compagnia di noleggio Maggiore, che dista una mezz'oretta a piedi dal nostro B&B.
Carichiamo i bagagli sulla nostra ford Fiesta e partiamo in direzione sud. Per raggiungere l'appartamento che ci ospiterà per le prossime due notti a Uggiano la Chiesa, decidiamo di percorrere un itinerario alternativo: attraverseremo la Grecia Salentina. Si tratta di una serie di paesini che distano pochi chilometri tra di loro, e che mantengono lingua e cultura ellenofona, parlando un particolare dialetto chiamato griko. Cosa davvero singolare sono i cartelli e le insegne dei negozi, scritti sia in italiano che in griko!
L'incantevole paesaggio della campagna leccese.

Immerse in una campagna brulla e coltivata a ulivi, in cui si nascondono delle torrette,  il primo paese che incontriamo è Calimera, il cui centro è costituito da una piazza con una graziosa Chiesa, dove oggi si celebra un matrimonio, e da viuzze con case basse e chiese di rito greco.
Una chiesetta a Calimera.
Proseguiamo il tour e all'ora di pranzo siamo a Martano, il cui centro è molto carino, con viuzze strette, piazze e bei palazzi.
Centro storico di Martano.
Ci rimettiamo in marcia e scorgiamo sul crinale di una collina Carpignano Salentino, decidiamo di fermarci per una passeggiata. Ci perdiamo tra le sue viuzze, con case e palazzi che necessiterebbero di essere restaurate e scopriamo che purtroppo non possiamo visitare nè la chiesa che è chiusa, nè le cripte con affreschi bizantini perchè sono su prenotazione.
Chiesa di Carpignano Salentino.

Terminiamo così il nostro tuffo nella Grecia, che consigliamo a chi vuole staccare dal caos delle grandi città e delle spiagge.
Mancano ormai pochi chilometri prima di raggiungere la nostra nuova sistemazione e, proprio sulla strada che porta a Uggiano la Chiesa, si trova il Dolmen "Li Scusi", a Minervino di Lecce, tra i più grandi di tutta la Puglia. E' in un posto un po' isolato, immerso tra gli ulivi, raggiungibile con una breve deviazione dalla strada principale, ben segnalata.
Dolmen "Li Scusi".
E' ormai pomeriggio inoltrato quando arriviamo al nostro appartamento a Uggiano la Chiesa: posiamo i bagagli, ci rinfreschiamo e chiediamo subito dov'è la spiaggia più vicina per poter finalmente fare un bagno nel mare del Salento. La nostra padrona di casa ci consiglia quella più facile da raggiungere che è anche una delle più famose: la spiaggia di Porto Badisco. Distante 5 chilometri, si tratta di una lingua di sabbia che si apre in una profonda insenatura, un fiordo, dal mare cristallino, dove la leggenda vuole sia approdato Enea. Raggiungere la spiaggia nel tardo pomeriggio si rivela un'idea azzeccata: molti se ne stanno già andando e così possiamo parcheggiare direttamente dietro la spiaggia, e troviamo anche agevolmente posto per i nostri asciugamani. Si tratta di una spiaggia libera comunale, che offre la possibilità di affittare sdraio e ombrelloni a 8 euro.
La spiaggia di Porto Badisco.
Dopo un po' di meritato relax in acqua e al sole e aver ammirato il tramonto, torniamo a casa per una doccia. Per cenare scegliamo di andare in un agriturismo che abbiamo visto sulla strada di ritorno dal mare.

8 luglio
Sveglia presto per andare alla scoperta della costa Adriatica. Prima meta Otranto: da Uggiano, torniamo a Porto Badisco e prendiamo la litoranea verso nord che in breve ci porta a Otranto. Parcheggiamo a pagamento poco prima del porto, a circa 10 minuti a piedi dal centro storico. L'idea di visitare Otranto di primo mattino si rivela vincente: la città è molto tranquilla, con ancora pochi turisti, i negozi stanno pian piano aprendo e non fa ancora tanto caldo. Il centro storico è incantevole: si trova all'interno di una cittadella, circondato da bastioni imponenti. Noi arriviamo da via Guglielmo d'Otranto ed entriamo subito in Piazza Castello, poi giriamo a sinistra per perderci nelle viuzze lastricate e ammirare le facciate bianche delle case, che ci ricordano quelle delle isole Greche.
Il centro storico di Otranto.
Viuzze del centro storico.

In breve tempo raggiungiamo il Lungomare degli Eroi da cui si gode un'incantevole panorama sulla città e sul mare cristallino. Riprendiamo a passeggiare nel centro, passando attraverso Porta Alfonsina, e andiamo a visitare la Cattedrale che ci lascia a bocca aperta: tempio di età romanica con un magnifico rosone sulla facciata. Ma la vera meraviglia è il mosaico che ricopre quasi tutto il pavimento, l'unico della Puglia quasi interamente conservatosi. Non dimenticate di scendere a visitare anche la sottostante cripta.
Il mosaico della Cattedrale.

Seguendo le indicazioni andiamo anche a visitare S. Pietro, piccolo capolavoro di epoca bizantina, con pianta a croce greca, dove coesistono splendidi affreschi di diverse epoche.
S. Pietro.
In tarda mattinata ripartiamo, e imbocchiamo nuovamente la litoranea, direzione sud, alla ricerca del faro di Punta Palascìa, il capo d'Otranto, l'estremità più orientale d'Italia. Fatichiamo non poco a trovarla, in quanto non ci sono indicazioni e il faro si trova su uno scoglio più in basso rispetto alla strada. Dopo aver chiesto informazioni, ci fermiamo nei pressi di costruzioni militari riconoscibili da grandi antenne. Lasciata la macchina, si prosegue a piedi lungo una sterrata che conduce verso il promontorio e al faro, da cui si gode una vista stupenda sulla costa alta e rocciosa sferzata dal vento e nelle giornate terse si può intravedere perfino la costa albanese.
Il faro di Punta Palascìa.
Riprendiamo il nostro viaggio verso sud: la costa è puntellata di calette, anfratti, torrette di avvistamento, insenature e grotte, alcune anche con pitture rupestri, come la grotta dei Cervi, purtroppo non visitabile.
Torretta d'avvistamento lungo la costa.
Per pranzo ci fermiamo a Castro, costituito da Castro Marina in un'insenatura, e Castro superiore, con le rovine della rocca e la Cattedrale.
Finalmente nel primo pomeriggio raggiungiamo il santuario de Finibus Terrae, cioè il santuario di Santa Maria di Leuca. Dall'antistante piazzale si gode di un'ampia vista sul promontorio con il faro, dove le acque del mar Ionio e dell'Adriatico si incontrano. E' veramente suggestivo e anche un po' emozionate.
Capo Santa Maria di Leuca.
A questo punto decidiamo di meritarci un po' di relax in spiaggia e un bagnetto rinfrescante in queste splendide acque. Proseguiamo qualche chilometro dopo il paese di Santa Maria di Leuca e tra Marina di Felloniche e Marina S. Gregorio troviamo una caletta con accesso al mare. E' un tratto molto roccioso, ma facendo attenzione e con le opportune scarpe da scoglio ci immergiamo in acque cristalline, in compagnia di coloratissimi pesci.
In tarda serata rientriamo a Uggiano, dove ceniamo in una griglieria del centro.

Nessun commento:

Posta un commento