23 agosto 2018

Salento e non solo: si prosegue!

9 luglio
Ci svegliamo presto e, dopo aver assemblato le valigie e caricato tutti i bagagli sull'auto, ci concediamo ancora un bagnetto mattutino a Porto Badisco, cercando di anticipare la calca. Questa spiaggetta ci piace molto, riparata in una caletta, l'acqua è fresca, ma piacevole. Mentre ci asciughiamo e rilassiamo, abbiamo anche il tempo di fare un incontro per noi inconsueto: un piccolo squalo, che probabilmente ha perso l'orientamento ed è arrivato vicino alla riva. I responsabili della spiaggia, dopo aver concesso a un po' di gente gli immancabili selfie con lo squalo, per noi di pessimo gusto, dato che lo squalo non sembra molto felice di posare fuori dall'acqua, lo riportano al largo con un pedalò. 
E' ormai mattino inoltrato, quando ci rimettiamo in viaggio per il nostro coast to coast pugliese: dall'Adriatico allo Ionio. Per l'ora di pranzo arriviamo a Gallipoli dove, destreggiandoci in mezzo al traffico, troviamo parcheggio appena prima del Ponte Cittavecchia. Entriamo nel centro storico nei pressi del castello e ci infiliamo nelle strette viuzze, alla ricerca di un posticino dove pranzare. 
L'isola del centro storico di Gallipoli, dominata dal Castello.

Mentre ci gustiamo una puccia salentina, panino tipico, il cielo si oscura, lasciando presagire nulla di buono. Proseguendo il nostro giro abbiamo appena il tempo di raggiungere Riviera Sauro e ammirare il panorama sul mare, che si scatena una tempesta, con tuoni, fulmini e un forte vento. Ci ripariamo di corsa nel bar più vicino e aspettiamo un'oretta buona che il temporale si sfoghi. Finalmente riusciamo a terminare il nostro tour di Gallipoli, anche se avremo voluto godercela con maggiore calma.
Lungomare di Gallipoli, con la spiaggia delle Puritate.

Risaliamo in auto per raggiungere la nostra sistemazione a Porto Cesareo. Posiamo i bagagli, ci cambiamo e siamo pronte per un altro tuffo! Il nostro padrone di casa ci consiglia di raggiungere la spiaggia di Torre Lapillo che dista pochi chilometri. Troviamo agevolmente parcheggio in mezzo alle case subito dietro la spiaggia, che è veramente bella, di sabbia finissima e acque trasparenti.
La spiaggia di Torre Lapillo.

Rimaniamo a goderci il tramonto e la calma serale, poi rientriamo a casa per farci una doccia. Per cena andiamo a Porto Cesareo, classica località turistica balneare, con famiglie e gruppi di giovani che passeggiano tra negozi e bar aperti fino a tarda sera. Fatichiamo non poco per trovare parcheggio, meno per trovare un locale in cui gustare un favoloso primo a base di frutti di mare.

10 luglio
Prima di abbandonare la costa e il mare per un tour nell'entroterra, cerchiamo ancora un posticino per un ultimo bagno nello Ionio. Seguendo i consigli di alcuni amici, ci dirigiamo a Punta Prosciutto, pochi chilometri a nord di Porto Cesareo. Arriviamo relativamente presto per non avere problemi di parcheggio. Qui si ha la scelta tra un promontorio più roccioso o una lunga lingua di sabbia bianca. Noi optiamo per la morbida sabbia. L'acqua è bassa e adattissima per i bambini, infatti a metà mattinata iniziano ad arrivare numerose famiglie.
L'incantevole mare di Punta Prosciutto.

Quando il caldo e la calca iniziano a farsi sentire, ripartiamo alla volta della Valle d'Itria. Il panorama cambia nuovamente, con una morfologia pianeggiante circondata da dolci colline coltivate a vigneto delimitate da muretti a secco e punteggiati qua e là da particolari e caratteristiche strutture a cono: i trulli. Per raggiungere Alberobello, dove pernotteremo, non abbiamo tappe precise, ma decidiamo di fermarci ogni qual volta un paesino o un panorama ci ispirano. Il primo borgo che ci incuriosisce è Ceglie Messapica, a cui le guide secondo noi non dedicano il giusto spazio. Si tratta di uno splendido paesino arroccato sulla collina, che spicca per le case dal tetto piatto dipinte di bianco e una particolare architettura che lo fa assomigliare a una città orientale. 
Ceglie Messapica.

Girovagando tra le sue viuzze incontriamo un ragazzo del posto che si ferma a chiacchierare volentieri con noi. Ci spiega che Ceglie Messapica è la capitale gastronomica, con una famosa scuola di gastronomia, e ci consiglia anche un locale tipico in cui pranzare. Visto che è proprio l'ora di pranzo perchè non approfittarne? E non ne rimaniamo affatto deluse!
Case del centro storico di Ceglie Messapica.

Percorsi pochi chilometri, ci fermiamo a Cisternino, il cui centro storico, adagiato su una collina, è molto suggestivo, con case basse addossate le une alle altre con scalette esterne.
Piazzetta di Cisternino.

Prossima tappa Martina Franca, anch'essa molto carina, ma a essere sincere ci colpisce un po' meno delle precedenti, forse perchè più grande e quindi più caotica o forse perchè il centro storico ci sembra più trascurato.
Centro storico di Martina Franca.

Prima di raggiungere Alberobello, abbiamo ancora il tempo di fermarci a Locorotondo, che ci stupisce per il suo impianto concentrico e le case imbiancate a calce con il tetto spiovente.
Centro storico di Locorotondo.

Siamo un po' stanchine ma molto felici dopo aver ammirato tanta bellezza. Sembra che abbiamo fatto le cose di corsa, siamo anche un po' pazze, ma in realtà sono tutti paesi molto vicini tra loro e i loro centri storici sono piccoli e si visitano tranquillamente con una passeggiata di un'oretta circa.
Raggiungiamo finalmente Alberobello e, dopo una doccia e un po' di riposo, usciamo a cercare un posto per cenare. Prima di rientrare non possiamo non ammirare dal belvedere lo spettacolo dell'antico Rione Monti di sera.
Alberobello di sera.
11 luglio
Non vediamo l'ora di visitare Alberobello. In realtà io ci sono stata da bambina, mentre per Elisa è la prima volta. Gli entusiastici ricordi che ho non vengono affatto smentiti: il Rione Monti sembra un paese fatato, con tutti i suoi trulli addossati uno all'altro, con le pareti bianche e i tetti a cono in pietra grigia. Mentre passeggiamo per le sue stradine lastricate, i negozi di souvenir aprono, e il paese si anima di turisti. Visitiamo il trullo siamese e la chiesa di S. Antonio anch'essa a trullo. Lasciamo il Rione Monti e passando per l'ottocentesco corso Vittorio Emanuele raggiungiamo il trullo sovrano, l'unico con un piano sopraelevato (visita a pagamento 1,5 euro), interessante anche per gli arredamenti. 
I trulli di Alberobello.

Ci concediamo ancora uno spuntino a base di focaccia tipica e ripartiamo in auto. Stasera si dorme a Matera, ma prima di raggiungerla decidiamo di fermarci a Altamura, tappa consigliata sia dalla gente del posto che dalle nostre guide. Durante il viaggio verso la Murgia il paesaggio cambia nuovamente, il verde di ulivi e viti lascia spazio a campi più brulli, di terra rossa e a campi di grano appena tagliato. 
Paesaggio rurale.

In realtà, come ci è accaduto spesso durante questa vacanza, le città più famose ci deludono un po': Altamura non ci colpisce particolarmente, nel centro storico spiccano corso Federico II di Svevia e la Cattedrale, mentre le vie limitrofe sono un po' trascurate.
La Cattedrale di Altamura.

Decidiamo di fare un salto a Gioia del Colle, che invece ci sorprende: nascosto tra le vie del centro si erge uno dei più celebri castelli di Federico II presenti in Puglia. 
Il castello di Federico II a Gioia del Colle.

Guidando tra dolci colline e file di cipressi che ci ricordano quasi un paesaggio toscano, entriamo finalmente in Basilicata e verso l'ora di cena siamo a Matera.
Il paesaggio che ci dà il benvenuto in Basilicata.

La nostra padrona di casa ci accoglie calorosamente, ci dà tutte le indicazioni per raggiungere il centro in pochi minuti a piedi e si offre anche di prenotarci una visita guidata per la mattina successiva (15 euro con una degustazione di prodotti locali). Seguendo i suoi consigli raggiungiamo con una piacevole passeggiata il centro per cenare. Attraversiamo via Lucana, imbocchiamo via Volta e ci ritroviamo nell'animata via Ridola su cui si affacciano molti locali. Curiosando nei dehor per trovare posto, arriviamo in Piazza Giovanni Pascoli, davanti al Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata, e sulla sinistra notiamo un belvedere, con molta gente affacciata a fare delle foto. Ci troviamo davanti uno spettacolo inaspettato, emozionante, unico.....non so se riesco a parole a descriverlo: un presepe. Finalmente dopo aver letto articoli, visto documentari, e sentito i racconti entusiasti di mia mamma, innamorata di questa città, la vedo con i miei occhi. Restiamo qualche minuto in silenzio, senza fiato, senza parole, con la pelle d'oca e gli occhi lucidi.
Matera di notte.

La fame ci riporta coi piedi per terra e troviamo posto in un vicino locale per cenare. Qui attacchiamo bottone con le nostre vicine di tavolo lucane, che ci sponsorizzano (neanche ce ne fosse bisogno!) la loro terra, facendoci proprio venir voglia di pensare già ad una prossima vacanza in Basilicata!
L'entusiasmo per il posto meraviglioso in cui ci troviamo ci fa dimenticare la stanchezza e, dopo esserci rifocillate a dovere, ci tuffiamo per le vie del paese: andiamo verso via S. Francesco d'Assisi e troviamo una stradina a destra con le indicazioni per i sassi, la imbocchiamo e ci lasciamo alle spalle le vie e le piazze animate per trovarci catapultate in un'altra epoca, in mezzo a case antiche, alcune delle quali abbandonate, altre in fase di ristrutturazione.
In mezzo ai sassi.

12 luglio
Al mattino siamo emozionate e non vediamo l'ora di scoprire tutti i segreti di Matera. La guida ci aspetta alla sede dell'agenzia Matera City Tour alle 10,30, noi avremmo voluto anche anticipare visto il caldo, ma non è stato possibile. Prima facciamo una passeggiata nella parte alta vista di sera, qualche foto, una seconda colazione e impazienti alle 10,15 siamo dall'agenzia. La visita è molto interessante, la guida ci narra la storia della città, ci parla della prosperità che aveva raggiunto diventando capoluogo di regione, fino poi all'abbandono e alla decadenza del dopoguerra, descrivendoci la vita nei Sassi, cioè nelle grotte scavate nella roccia lungo le ripide pareti della gravina, il canyon su cui la città si affaccia, chiuse dalle facciate in pietra. In seguito alla chiusura e all'esproprio negli anni cinquanta, i Sassi sono stati abbandonati. Negli ultimi anni è iniziato un recupero dell'area, che porterà Matera ad essere capitale della cultura europea nel 2019. La guida si è soffermata più volte con orgoglio a sottolineare che Matera non è solo sinonimo di povertà nè la "vergogna d'Italia", ma è stata una città ricca, con bellissimi palazzi, in cui però la povertà del dopoguerra si è protratta più a lungo che in altri luoghi d'Italia.
I sassi con la chiesa rupestre.

La visita comprende un giro nella parte alta, alla Cattedrale di Santa Maria della Bruna, per proseguire nel sasso Baresano e nel Sasso Caveoso, alla chiesa rupestre di S. Pietro Caveoso e alla Casa Grotta Storica di vico Solitario, tipicamente arredata. Dura in tutto due orette abbondanti, e quando rientriamo nella sede dell'agenzia ci offrono acqua fresca e degustazioni di prodotti locali, buonissimi.
L'interno della Casa Grotta.

Dopo pranzo dobbiamo nostro malgrado ripartire, ma decidiamo di andare ancora a vedere il panorama sulla città dal belvedere del Parco delle Murge, dall'altra parte della gravina. Usciamo da Matera in direzione Taranto-Laterza, per poi prendere una deviazione a destra che sale in mezzo a un territorio brullo e ricco di grotte. Dopo qualche chilometro arriviamo sull'altopiano e al parcheggio del Belvedere di Murgia Timone, da cui si apre l'incredibile panorama su tutta la città e sulla gravina.
Panorama dal Belvedere di Murgia Timone.

Restiamo un po' in contemplazione di questa meraviglia: da qui si riesce a capire il tessuto urbanistico della città, i Sassi e le parte alta e soprattutto lo spettacolare strapiombo sulla gravina. Ci vengono in mente le scene del film di Mel Gibson "Passion", dove ci troviamo ora hanno girato la crocefissione.
Ci mettiamo in viaggio stavolta senza tappe intermedie, in quanto dobbiamo raggiungere Ostuni. Visto che la vacanza è quasi finita e l'indomani dobbiamo consegnare l'auto al mattino, decidiamo di concederci un ultimo bagno. Superiamo Ostuni e la prima spiaggia che troviamo è quella di Torre Canne, tra le dune costiere, una bellissima lingua di sabbia con mare basso e acqua calda. Salutiamo il Mar Adriatico e in una ventina di minuti siamo a Ostuni
Il centro storico è molto turistico e la sera è animato da famiglie e giovani, ci sono molti locali e negozi aperti fino a tardi. Ceniamo e girovaghiamo nelle sue stradine lastricate e anche un po' scivolose!
Corso Vittorio Emanuele II a Ostuni.


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